cronaca

Davanti ai giudici per i presunti aiuti alla latitanza di Matacena
1 minuto e 27 secondi di lettura
"Voglio anche dire di avere letto nella documentazione dell'accusa che sarei dovuto essere al Parlamento europeo come rappresentante della 'ndrangheta. Non commento e lascio a voi ogni giudizio". Lo ha detto l'ex ministro Claudio Scajola al termine dell'udienza del processo che lo vede imputato a Reggio Calabria che lo vede imputato per i presunti aiuti alla latitanza dell'armatore Amedeo Matacena.

"Sono deluso di quanto è successo poichè il mio è stato un arresto effettuato con grande eclatanza", ha detto Claudio Scajola. "Intendo ribadire che sono un uomo delle istituzioni e che presenzierò a tutte le udienze più che per esercitare un diritto, quanto per onorare un dovere".

"Proprio stamani ho anche espresso la mia amarezza al pubblico ministero per il suo parere contrario fornito al Tribunale in ordine alla mia remissione in libertà. Voglio però precisare - ha aggiunto - che non vedo nessuno come nemico ma che tutti siamo ricercatori di verità".

Intanto, il tribunale di Reggio Calabria ha affidato l'incarico per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche tra l'ex ministro Claudio Scajola e la sua segretaria, compiute nel corso dell'inchieste sui presunti aiuti alla latitanza dell'armatore ed ex parlamentare di Forza Italia, Amedeo Matacena.

L'affidamento dell'incarico è avvenuto nel corso del processo che vede imputato Scajola e Maria Grazia Fiordalisi, segretaria dell'armatore Amedeo Matacena. Nel corso dell'udienza il presidente del collegio, Natina Praticò, ha poi comunicato alle parti l'impossibilità per due testimoni, l'ex capo centro della Dia di Reggio Calabria, col. Gianfranco Ardizzone, ed il vicequestore aggiunto in servizio alla Dia, Ferdinando Papaleo, ad essere presenti per l'udienza di oggi. La presidente ha fissato al 10 dicembre la prossima udienza con cadenza settimanale ogni mercoledì.