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Dopo gli stress test l'ente aveva chiesto chiarimenti
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Avanti con l'aumento di capitale, non alla dismissione di parte della rete di sportelli, impegno di Mediobanca a preparantire la ricapitalizzazione preso dopo la delibera del 26 ottobre del cda.

Così Banca Carige risponde alla lettera con cui la Fondazione, che tuttora detiene oltre il 19% del principale istituto di credito ligure, aveva chiesto chiarimenti sulle iniziative pianificate per rimettersi in linea con i criteri della Bce dopo la bocciatura nello stress test con scenario avverso.

- Banca Carige non ha valutato "ulteriori opzioni strategiche quali aggregazioni/partnership" rispetto a quanto deliberato per l'"estrema difficoltà di concludere un processo di aggregazione", "nel breve termine consentito dalla Bce (massimo nove mesi)" per far fronte allo shortfall. 

- Banca Carige ricorda in una risposta alle richieste dell'omonima Fondazione, messa a disposizione del mercato, che l'aumento di capitale da 800 milioni di luglio è stato realizzato "in ottemperanza ad una espressa richiesta della Banca d'Italia". Alla pubblicazione del prospetto, poi, non erano ancora noti i risultati degli esami Bce, ma era stato "più volte segnalato" nei fattori di rischio e nelle avvertenze sull'operazione che in caso di 'shortfall' sarebbero state necessarie misure per colmarlo.

- Il ricorso a strumenti ibridi al posto dell'aumento di capitale deciso da Banca Carige sarebbe stato "di difficile collocamento sul mercato sia per l'onerosità derivante dall'elevata remunerazione sia per la situazione tecnica attuale e prospettica del gruppo, oltre a richiedere un aumento di capitale a servizio della eventuale conversione". Azioni di rafforzamento del capitale primario, poi, risulteranno "maggiormente accoglibili da parte della Bce". 

- Banca Carige "non ha alcuna preclusione" rispetto a scenari di aggregazione. "Solo successivamente al perfezionamento delle misure di capital management che verranno ritenute idonee allo scopo - afferma -, le autorità di vigilanza procederanno a valutare l'idoneità di eventuali strategie di rafforzamento patrimoniale di tipo aggregativo tese a garantire l'effettivo e prescritto rafforzamento patrimoniale della banca".