La leader della Cisl, Furlan, puntualizza la posizione del suo sindacato. "Noi non ci siamo sfilati - sottolinea - non abbiamo mai valutato di dichiarare lo sciopero generale": così il leader della Cisl, Annamaria Furlan. "Confermiamo lo sciopero unitario del pubblico impiego, che sarà deciso dalle categorie". Oggi pomeriggio, fa inoltre sapere, si riunirà l'esecutivo nazionale e lì "la Cisl deciderà le sue forme di mobilitazione".
"La Cisl ha detto che delega la sua categoria", del pubblico impiego, "a discutere con le altre, seguiamo ovviamente con attenzione ma per noi lo sciopero generale è lo sciopero di tutte le categorie". Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, facendo intendere che lo stop del pubblico impiego convergerà nella stessa data. "Sui temi della legge di stabilità, del Jobs act" con la Uil "abbiamo registrato un importante convergenza e abbiamo convenuto di fare uno sciopero generale in una giornata con manifestazioni territoriali il 12 dicembre, avendo fatto verifiche sulla data", ha confermato Camusso.
Dopo la Cgil anche la Uil quindi proclama la sciopero generale. Il confronto ha visto da una parte la Cgil già munita di una data, il 5 dicembre, mentre la Cisl aveva, già ieri, dichiarato lo sciopero ma solo per il pubblico impiego. "Abbiamo cercato e voluto, con determinazione, il confronto. Ma il governo non ha dato alcuna risposta chiara ai problemi veri delle persone". Così la Uil dopo avere proclamato lo sciopero generale. "Il governo ha perso un'occasione nei confronti del Paese".
E' pronta allo sciopero generale anche l'Ugl. Il segretario generale del sindacato, Paolo Capone che, fa sapere la stessa Ugl, ha convocato i segretari nazionali delle categorie del lavoro pubblico e privato, proprio "in vista di uno sciopero generale da proclamare per il 5 dicembre prossimo", data già scelta dalla Cgil. A questo punto sono quindi tre le sigle pronte allo stop di tutti i lavoratori: Cgil, Uil e Ugl.
IL COMMENTO
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