cronaca

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A sollevare il caso già lunedì era stato Primocanale attraverso il suo sito internet: www.primocanale.it/notizie/acqua-per-pulire-il-fango-si-paga-ma-con-lo-sconto-148910.html.

Adesso a occuparsi di quella vicenda sono anche altri media: a Mignanego, negozi e residenti alle prese con fango e terra dell'ultima alluvione attendono ancora una nota ufficiale di Iren che certifichi la gratuità del consumo d'acqua per liberare il paese dalla melba.

L'azienda ha detto chiaramente che i costi saranno congelati al 15 novembre ossia alle ore prima dell'alluvione per tutti gli allacci normali. Nel caso specifico però si parla di una bocchetta anti incendio che rappresenta l'unico accesso diretto per quella gente. Proprio perché è un contratto di quel tipo stipulato tra un imprenditore privato e l'azienda il costo è oneroso e, questa persona, dopo i danni alluvionali non vorrebbe caricarsi anche i costi di un pagamento astronomico nei prossimi 30 giorni.

La comunità locale dopo la certificazione dello stato d'emergenza fatta dai vigili del fuoco ha provveduto con un'autobotte, tuttavia quell'accesso sarebbe ancora molto utile per ripulire terra e polvere facendo ritorno alla normalità.

Ma Iren oltre le notizie ufficiose apparentemente tranquillizzanti tace. Un silenzio assordante che certo anche psicologicamente non aiuta chi ha subito un disastro di proporzioni economicamente molto rilevanti.