
"Oggi siamo entrati in una fase nuova - ha detto il presidente Paolo Momigliano -. Se fino al primo aumento di capitale l'obiettivo era di mettere in sicurezza la Fondazione, con il secondo dobbiamo pensare alla sopravvivenza della stessa Fondazione, quindi a cercare di mantenere una capacità erogativa a favore del territorio".
Dunque taglio dei costi e recupero di risorse, riducendo i consiglieri e dimezzando gli emolumenti: "Il taglio del 50% è per tutti i consiglieri in aggiunta alle riduzioni fatte a ottobre. E anche questo taglio è retroattivo e parte anch'esso da ottobre. I costi - continua Momigliano - passeranno da 1,4 milioni a circa 300mila euro. La commissione Statuto indicherà entro breve di quanto ridurre ulteriormente il numero dei consiglieri di Cda e Cdi, già dimezzato".
Per quello che poi riguarda l'ipotesi di un'aggregazione tra banche, Momigliano afferma che "quelli decisi oggi sono gli interventi interni per contenere al massimo le spese e quindi fronteggiare il momento anche sotto il profilo dei costi. Dopo di che abbiamo deciso di andare verso un approfondimento concreto degli scenari e delle ipotesi che sono in campo all'interno delle quali quella aggregativa rimane realistica anche se evidentemente non possiamo essere noi da soli a determinare questo tipo di opportunità ma occorre il concorso di altri. Abbiamo chiesto al nostro advisor di verificare in concreto se questa ipotesi possa avere una qualità e in alternativa di pensare alla ricerca di un socio che possa aiutare la Banca ad affrontare un percorso di consolidamento e di crescita".
IL COMMENTO
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