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Che sia stata un'elezione contrastata è poco ma sicuro. Che, adesso, però, Carlo Tavecchio, provi a rimontare è un dato di fatto.

Il Presidente della Federcalcio, seccato dalle voci sul fatto che sia solo un "numero 2" rispetto a Claudio Lotito sta cercando di agire in modo deciso ad esempio perorando la causa dell'Italia come sperimentatrice della tecnologia in campo.

Ma nell'ultima intervista del 2014 Tavecchio si è spinto oltre partendo innanzitutto da un diktat alla Lega e dunque alle società di serie A in vista dell'Europeo: "La Lega di A vuole chiudere il campionato 2016 il 22 maggio, con l’Europeo che inizierà il 10 giugno ma «un Europeo non si può preparare in 18 giorni. Quindi sono convinto non succederà, con la collaborazione di tutti. La media è di 28,8 giorni. Chiederò personalmente la fine anticipata del campionato".

E poi la grande partita delle riforme: "Vogliamo arrivare entro il 30 giugno a votare la delibera sui format della stagione 2016-2017, come previsto dalle norme esistenti: serie A a 18, serie B a 20, Lega Pro da verificare, tenendo presente che la serie D ha ampi margini di sviluppo e capacità di assorbimento anche logistico fondamentali».