Claudio Montaldo, assessore regionale alla salute, quasi alla fine del suo mandato traccia a Primocanale, un bilancio della sua esperienza. "Sono un assessore di questa giunta, sono stato sempre leale e lo sarò fino all'ultimo giorno, se mi sarà consentito dalle condizioni di condivisione di un percorso. Cofferati è più renziano di chi sventola la bandiera del renzismo". E, a ridosso delle Primarie del centrosinistra, si toglie anche alcuni sassolini dalla scarpa. "La sanità ligure regge l'abbiamo messa in sicurezza dal punto di vista economico. Il disavanzo è un decimo rispetto a 10 anni fa e, negli ultimi 2 anni, abbiamo invertito il trend delle fughe verso altre realtà sanitarie. Nella graduatoria delle regioni che offrono i servizi essenziali di assistenza (i servizi gratuiti, soprattutto), 3 anni fa eravamo ottavi, ora siamo quarti in classifica. Questo vuol dire che la Liguria ha fatto un grandissimo lavoro di risanamento mantenendo comunque il livello delle prestazioni".
Ci sono, però, tanti problemi da risolvere: "Bisogna continuare a lavorare - dice Montaldo - contro le "fughe" fuori regione, e si può fare migliorando i servizi e collaborando con i privati. Inoltre dobbiamo migliorare l'attività programmata per quanto riguarda le liste d'attesa: deve aumentare l'appropriatezza, bisogna dare al cittadino quello che si aspetta. E poi c'è il problema delle troppe prescrizioni".
Sulla presenza dei medici di base nei weekend Montaldo è ottimista: "Ci aiuterà la convenzione nazionale di cui stiamo discutendo, spero che si possa arrivare a una riorganizzazione che attraverso l'Associazione dei Medici di famiglia, si possa arrivare a un vero h24 7 giorni su 7, con ambulatori sempre aperti anche per alleggerire i pronto soccorso."
Ci sono novità che riguardano, invece, i trapianti di fegato: “Si riparte con la piena presa in carico dei pazienti e sono qualche decina i liguri che hanno bisogno di trapianto. L’intervento verrà effettuato nei prossimi 5-6 mesi al Niguarda di Milano dove saranno operati da un’equipe genovese che poi li seguirà anche qui da noi, dopo il periodo di terapia intensiva. Nel frattempo verranno messe a posto le sale operatorie del San Martino”.
Immediatamente prima di Natale c’è stata una polemica molto forte sui primari del servizio pubblico che, secondo alcuni, dovrebbero avere la massima libertà di operare anche nel privato: “La mia posizione - ribadisce Montaldo - è nota. Io ritengo che essere tra le 5 regioni che impongono ai primari di fare soltanto attività di intramoenia sia un elemento di qualità. Se il consiglio regionale avesse approvato quella legge sarebbero stati liberi di fare quello che volevano. Credo che eticamente sarebbe stato poco bello che, nel momento in cui ci sono 26 mila dipendenti con stipendi bloccati qualcuno potesse essere libero di andare a guadagnare di più.
Infine, i temi politici a pochi giorni dalle elezioni Primarie del centrosinistra. “Le istituzioni non sono un bancomat, come direbbe Renzi al quale mi ispiro. Bisogna avere un disegno rigoroso possibilmente anche partecipato e poi dare risposte a interessi più generali. Negli ultimi tempi ho visto una caduta di stile con adesione a interessi molto particolari. È una cosa che non mi piace, credo ci voglia rigore. Penso che Cofferati, anche se non condivido alcune sue opinioni come quelle sul lavoro, sia un uomo di rigore e possa fermare la deriva. Paradossalmente è più renziano di chi sventola la bandiera del renzismo".
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Montaldo: "Cofferati candidato più renziano della Paita"
L'assessore regionale alla Sanità a fine mandato
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