"In un partito che non dice nulla di fronte a fatti così gravi io non posso più restare". Il ventilato strappo tra Sergio Cofferati e il Partito democratico c’è stato. Ha preso vita durante la conferenza stampa andata in scena al Teatro Carlo felice.
Cofferati ha spiegato che ciò che più lo ha indignato è stata la partecipazione di “ex fascisti non pentiti” alle primarie nel più assoluto silenzio del partito. "La mobilitazione del centrodestra nelle Primarie in Liguria è un problema politico e morale. Le larghe intese nazionali hanno una giustificazione, qui no. Quello schema non è mai stato discusso né nel Pd né nel centrosinistra".
L’ex sindaco di Bologna è tornato poi sulle irregolarità: "Oltre a seggi cancellati ci sono sedi di voto sotto osservazione da Procura e Dipartimento antimafia. Non appena avrò tutti i documenti sarà mio compito portarli in Procurà. Non è compito della Commissione di garanzia stabilire se ci siano ipotesi di reato".
Cofferati ha attacca il ministro Pinotti, che durante la direzione nazionale del Pd aveva detto che erano stati annullati voti a entrambi i candidati: "Impressionato dall'approssimazione nella lettura delle regole da parte del ministro Pinotti", ha commentato Cofferati.
LA POSIZIONE DI SEL - "L’annuncio di Sergio Cofferati di uscire dal Pd rappresenta un fatto politico di grande rilevanza che avrà conseguenze nel panorama nazionale e locale", dichiara Angelo Chiaramonte, coordinatore regionale di Sel. "La vittoria di Raffaella Paita alle primarie ottenuta con l'appoggio del centrodestra ha sancito il mutamento genetico del Pd che si presenta alle elezioni regionali di maggio al di fuori del perimetro del centrosinistra".
IL VERDETTO DEI GARANTI - Tredici seggi annullati, per un totale di circa 1200 voti, di cui 800 per Raffaella Paita e 400 per Sergio Cofferati: è la decisione della Commissione di Garanzia delle Primarie, che ha accolto quasi tutte le segnalazioni di irregolarità sul voto e che porta, comunque, alla conferma della vittoria di Raffaella Paita. Restano validi i voti dei seggi di Albenga e Certosa, che pure sono finiti nel mirino della magistratura e delle forze dell’ordine.
ATTACCO DI RANIERI A PAITA - Il clima teso si è respirato anche nella direzione nazionale Pd. Andrea Ranieri, ex assessore comunale genovese, si è dissociato dai complimenti del premier Renzi a Rafaella Paita. “Considero le Primarie della Liguria viziate da alcune scorrettezze di fondo che cambiano la natura politica del nostro partito e la nostra strategia delle alleanze", ha detto Ranieri.
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Cofferati shock: "Esco dal Pd". Da Genova parte la spaccatura del partito
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