cronaca

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"Indignata" perchè "una sola persona è chiamata a rispondere" del naufragio della Costa Concordia e "dispiaciuta" per Francesco Schettino che però, al processo, non avrebbe "detto tutto". Domnica Camortan, la giovane moldava che era con Francesco Schettino in plancia di comando al momento dell'impatto della Concordia con gli scogli del Giglio, vuole essere risarcita perchè "ha visto la morte in faccia" e, soprattutto, la sua vita "è stata distrutta completamente" sia da quell'esperienza che dalla caccia che le viene data dai media e adesso vuole essere "lasciata stare nella sua vita privata".

Cemortan, un nuovo look, capelli corti e scuri, ha anche parlato della richiesta di condanna a 26 anni per Schettino. "Lui può dire di più di quello che conosce della compagnia e può parlare di tante cose. Secondo me lui protegge Costa Crociere e non capisco perchè". E per spiegare meglio ha mostrato una copia del giornale di bordo in russo, destinato ai passeggeri: "Se il capitano cambia qualcosa noi lo sappiamo subito per poterlo cambiare sul giornale. Quando sono salita a bordo a Civitavecchia tutti nell'equipaggio sapevano del cambiamento di rotta per passare vicino al Giglio e nessuno durante il processo ha verificato se era accaduto, se c'era una e-mail del capitano alla compagnia".

Quanto alla richiesta di risarcimento di 200mila euro formalizzata in aula dal suo legale, "io ero su quella nave non ero un uccellino che volava intorno" ha spiegato Domnica ricordando anche di aver salvato almeno una persona dalle acque del Giglio: "Quanto vale la vita di una persona in Italia? Ho visto la morte in faccia, a casa mi aspettava una bambina e dopo il naufragio la mia vita è distrutta, cambiata completamente", ha poi aggiunto dicendo che forse potevano essere salvate più persone dal naufragio. "Cambio numero di telefono ogni settimana e la mia vita è così da tre anni. Lasciatemi stare nella mia vita privata - ha detto la giovane moldava riferendosi ai continui tentativi di contatto da parte dei giornalisti, sono stanca di tutto questo. Ho sopportato per tre anni questa pressione", ha detto la giovane moldava riferendosi ai continui tentativi di contatto da parte dei giornalisti.