Terzo raid egiziano sulla Libia contro obiettivi dell'Is in risposta all'uccisione dei 21 egiziani copti. I raid aerei hanno colpito diversi obiettivi tra cui accampamenti dell'Is a Derna, la città dell'est della Libia dove lo Stato islamico ha creato un "Califfato", Bengasi e Sirte. L'Esercito libico ha fatto sapere che nei raid su Derna e Sirte sono stati uccisi 64 combattenti dell'Isis, tra cui "tre dei loro leader". I feriti sono "decine". Lo riferisce il sito del quotidiano egiziano Al Ahram.
Il presidente della Repubblica francese, Francois Hollande, ha sottolineato - in una telefonata con l'omologo egiziano Abdel Fattah al-Sisi - "l'importanza che il Consiglio di sicurezza si riunisca e che la comunità internazionale decida nuove misure". Hollande ha espresso la sua solidarietà a Sisi dopo l'uccisione di 21 egiziani in Libia.
Il ministero degli Esteri egiziano ha chiesto alla comunità internazionale di assumersi le "proprie responsabilità" e di prendere "misure contro le postazioni" dell'Isis e delle altre formazioni terroristiche in Libia" che "rappresentano una minaccia chiara per la sicurezza e la pace internazionali".
Il premier Matteo Renzi ha avuto un lungo colloquio telefonico con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Al centro del colloquio la lotta contro il terrorismo, con particolare riguardo alla situazione libica e ai passi politici e diplomatici, nel quadro del Consiglio di sicurezza Onu, per riportare sicurezza e pace nel Paese.
"Non è il momento per l'intervento militare, apprezzo molto che su politica estera non ci siano divisioni tra i partiti. Vedremo che fare quando sarà il momento ma è bene che sulla una situazione di politica estera delicata il paese non si metta a litigare". Così Matteo Renzi al Tg5.
"Da tre anni in Libia la situazione è fuori controllo, lo abbiamo detto in tutte le sedi e continueremo a farlo. Ma la comunità internazionale se vuole ha tutti gli strumenti per poter intervenire. La proposta è di aspettare il consiglio di sicurezza Onu. La forza dell'Onu è decisamente superiore alle milizie radicali", ha detto ancora Renzi al Tg5.
Sulla Libia, ha detto il premier, occorre "saggezza, prudenza e senso della situazione. La vicenda è problematica, la seguiamo con grande preoccupazione e attenzione, ma non si passi dall'indifferenza totale all'isteria e a una reazione irragionevole".
"Se Renzie vuole la guerra ci vada lui con Napolitano al seguito. Vedendoli, l'Isis si farà una gran risata e ci risparmierà". Così Grillo sul blog."Non spetta al Governo - dice - decidere se entrare in guerra ma ancora al Presidente. Aspettiamo un monito dal Presidente, anche piccolo piccolo, al bulletto di Rignano. No alla guerra".
"Questo Governo dà i numeri, sento che parlano di soldati e guerra con facilità, ma è già stata fatta una cazzata nel 2011 con Gheddafi, lo ha ammesso anche Prodi, non ripetiamola. Prima di qualsiasi intervento bisogna capire che cosa fare, trovando accordi sul territorio e fermare gli sbarchi". Matteo Salvini, parlando ai microfoni di Radio Padania, mette in guardia il governo sui rischi di un intervento in Libia senza una chiara strategia.
Segue un affondo contro l'Esecutivo: "Il governo Renzi è pericoloso: parla di guerra a vanvera". Inoltre, aggiunge il leader del Carroccio, il ministro Alfano prima dice che "le mie parole sono incommentabili" poi in un'intervista "ammette che c'è la possibilità che tra i clandestini si nascondano terroristi".
cronaca
Renzi: "Non è tempo per un intervento militare in Libia"
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