cronaca

Sequestrati documenti in sedi società, nessun materiale in casa
1 minuto e 27 secondi di lettura
"Chiariremo tutto. L'accusa è infondata". E' quanto ha detto Andrea Vernazza, legale di Gino Paoli, indagato perché avrebbe portato in Svizzera due milioni di euro evadendone 800mila. "Mi ha detto che voleva dimettersi dalla presidenza della Siae. Gli ho consigliato di sospendersi in attesa di chiarire tutto", ha detto Vernazza, aggiungendo che Paoli "è dispiaciuto per questa cosa, per l'immagine che ne esce fuori. Ma lui non ha commesso alcun reato". Il cantautore incontrerà il suo legale domenica al suo rientro a Genova.

Il legale del cantautore ha poi rivelato che Beppe Grillo ha chiamato Gino Paoli "per scusarsi con lui dopo gli attacchi del Movimento 5 stelle". Nelle scorse ore il gruppo alla Camera del M5s aveva diffuso un comunicato nel quale si chiedeva a Paoli di "valutare seriamente le dimissioni dalla sua carica" alla presidenza della Siae.

La Guardia di Finanza di Genova ha sequestrato materiale cartaceo nella sede delle tre società che farebbero capo a Gino Paoli (la Edizioni musicali senza fine, la Grande Lontra e la Sansa) perquisite nell'ambito dell'inchiesta sull' evasione avviata dalla procura di Genova. Il materiale deve essere ancora catalogato dagli uomini delle fiamme gialle. Nulla, invece, sarebbe stato portato via dalla casa di Paoli.

Il cantautore verrà interrogato il 2 marzo. L'interrogatorio è stato concordato tra il suo legale, l'avvocato Andrea Vernazza, e il procuratore aggiunto Nicola Piacente che coordina le indagini della Guardia di finanza. "Gino Paoli - ha sottolineato il legale - aveva contattato il commercialista Andrea Vallebuona per riportare i soldi in Italia, quindi per rientrare nella legalità. Non per portarli in Svizzera. Resta comunque da dimostrare che quei soldi siano stati portati nel 2008".