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Tre anni, nove mesi e spiccioli consumati dal Re Leone lontano dal Bel Paese che lui ama tanto, raccogliendo onori, gloria e ingaggi monstre fino a che non è arrivata la chiamata di Massimo Ferrero che gli ha fatto vestire la maglia della Sampdoria.
Una trattativa lunga e complessa e un avvio intriso di scetticismo che, sabato pomeriggio, la sassata alle spalle di Brkic ha definitivamente spento: una partita da grande campione, dopo quella di Bergamo, una leadership ormai affermata nel gruppo blucerchiato e poi quell'abbraccio finale con Sinisa Mihajlovic, uno che non è mai stato un nemico ma forse solo uno molto simile a lui con il quale doveva "annusarsi".
ll suo 34esimo compleanno Eto'o lo festeggerà domani al Mugnaini di Bogliasco: con il sorriso sulle labbra che non è quasi mai mancato, comunque, in queste settimane come dimostrano le decine di selfie con i tifosi presenti agli allenamenti postati sui social network. Ma la testa di un grande campione lavora sempre e nel mirino c'è già il prossimo obiettivo, l'Olimpico e la Roma lunedì sera. Proprio il campo dove Eto'o aveva segnato, prima di quella di sabato, le sue ultime due reti "italiane".
IL COMMENTO
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