cronaca

Oggi ricorre secondo anniversario incidente, morirono 9 persone
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A due anni esatti oggi dalla tragedia della Torre piloti a Genova nella quale persero la vita nove persone, la procura di Genova ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone: il comandante di allora Roberto Paoloni, il pilota del porto Paolo Anfossi, il direttore di macchina Franco Giammoro e il comandante di armamento Gianpaolo Olmetti, e il primo ufficiale Lorenzo Repetto accusati di omicidio colposo plurimo e crollo colposo. Paoloni è accusato anche di falso. La compagnia è indagata per responsabilità amministrativa.

Il sostituto procuratore Walter Cotugno ha stralciato la posizione del terzo ufficiale, Cristina Vaccaro, perché la donna ha chiesto di essere interrogata e quindi la posizione verrà vagliata nei prossimi mesi.

In queste ore Genova ricorda le nove persone morte due anni fa nel crollo della torre piloti del porto. Verranno accese alle ore 23:00, a due anni esatti dalla tragedia di molo Giano, le luci del "memoriale" che la città ha dedicato alle vittime. Sei militari della Capitaneria di porto: Marco De Candussio, Francesco Cetrola e Gianni Iacoviello, Giuseppe Tusa, Daniele Fratantonio e Davide Morella, il pilota Michele Robazza e gli operatori Maurizio Potenza e Sergio Basso, appartenenti al Corpo Piloti del Porto e alla Società Rimorchiatori Riuniti di Genova.

Ci sarà un momento di raccoglimento e verrà attivata per la prima volta l'illuminazione di quello che è stato definito il "Luogo del ricordo e della memoria", e che corrisponde alla testata di Molo Giano, dove sorgeva la Torre. L'area è stata messa a a disposizione dall'Autorità portuale di Genova e i lavori sono stati curati dal Provveditorato alle Opere Pubbliche. E' stata collocata anche una copia della Statua della Madonna Regina di Genova distrutta nel crollo. La cerimonia è privata, riservata ai famigliari delle vittime, mentre sabato, intorno alle 12, ci sarà l'inaugurazione ufficiale dopo una messa in Cattedrale presieduta dall'arcivescovo di Genova cardinale Angelo Bagnasco.