“Claudio Burlando è caduto nella convinzione di avere il potere di scegliersi il successore e Raffaella Paita quello di credere di avere diritto di succedergli. Sono stati errori molto gravi”.
L’analisi, lucida e senza problemi di interpretazione è di Francesca Balzani, assessore al Bilancio e alle Finanze della giunta Pisapia, per molte settimane corteggiata dal Pd genovese affinché accettasse di candidarsi alle primarie come antagonista di Raffaella Paita.
Ora, dopo la débacle, del Pd ligure e genovese, accetta di parlare con Primocanale e in una lunga intervista a Mario Paternostro spiega perché, secondo lei, c’è stata la sconfitta.
“Inattesa - ammette – che mi ha molto sorpreso perché ero convinta che si potesse vincere anche se di pochi punti.”
“Stimo molto Burlando, come politico pragmatico, ma questa volta l’errore è stato pesante. Dopo le primarie che per la Paita a Genova sono state una batosta, la candidata avrebbe dovuto lavorare sull’elettorato genovese, approcciandolo con un atteggiamento diverso. Invece ha dato la sensazione di pretendere il consenso”.
E aggiunge: “Provo simpatia per Lella, anche come mamma perché so che cosa vuol dire affrontare una campagna elettorale così delicata, ma non bastano gli slogan “Va veloce” o “rock”, quando l’elettorato misura la credibilità dei candidati. L’ l’immagine della candidatura della Paita era la continuità con Claudio ed è questo che ha pesato. Insomma non si può improvvisare un cambiamento difficile poi da sostenere”.
IL COMMENTO
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