cronaca

Deve scontare quattro anni e due mesi di reclusione
1 minuto e 3 secondi di lettura
Aveva ridotto in schiavitù la figlia della moglie di 12 anni, costringendola a lavori durissimi in casa e a punizioni umilianti. Per questo un albanese di 41 anni era stato condannato a sette anni e otto mesi dalla corte d'appello di Genova. I carabinieri del nucleo catturandi hanno arrestato l'uomo che dovrà scontare il residuo della pena (quattro anni e due mesi) nel carcere di Marassi.

La madre della bambina era stata invece condannata a dieci anni. Secondo quanto riferirono gli investigatori, la bimba veniva anche chiusa sul balcone e costretta a restarvi per ore, al freddo, con addosso solo il pigiama o la biancheria intima. In primo grado i giudici avevano inflitto otto anni alla donna e sei anni all'uomo per maltrattamenti aggravati dalle lesioni psichiche gravissime riportate dalla bambina e rilevate da una perizia, derubricando così l'accusa di riduzione in schiavitù.

L'indagine nei confronti della coppia era partita da una segnalazione anonima a Telefono Azzurro che aveva fatto scattare una denuncia. La polizia aveva effettuato anche intercettazioni ambientali nella casa del levante ligure. Gli agenti si erano poi recati a prelevare la bimba a scuola dove si era presentata in pantofole e pigiama. I due imputati erano stati arrestati nel 2011 e avevano poi ottenuto gli arresti domiciliari.