cronaca

Sono meno di 300 tra scogli e stazione
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Dodicesimo giorno di permanenza dei profughi al confine di Ventimiglia. Diminuiscono le presenze di migranti sulla scogliera di Ponte San Ludovico, alla frontiera tra Francia e Italia.

Cinque tra i migranti che si trovano sulla scogliera di Ponte San Ludovico, al confine con la Francia, hanno deciso stamani di lasciare gli scogli per andare al centro di prima assistenza allestito a Ventimiglia.

NUMERI IN CALO - Secondo una prima stima, sulla scogliera ci sono un'ottantina di persone, circa 200 quelli sistemati nelle strutture allestite alla stazione (erano complessivamente più di 600 nei giorni scorsi).

Alle 11, al confine di Ponte San Luigi sono state effettuate dalla polizia francese 63 domande di riammissione, una quarantina quelle accettate.

Le polizie dei due Paesi presidiano costantemente il cosiddetto "passo della morte", dove, in passato, diversi profughi avevano tentato di attraversare il confine, rimanendo uccisi. Al momento, nessuno ha tentato di ricorrrere a questa via alternativa, ma il varco è sorvegliato a vista.

MARE GROSSO - La notte, nonostante il mare si sia ingrossato, è passata tranquillamente nel presidio alla frontiera sotto il costante controllo della Croce Rossa. I migranti presenti sugli scogli sono circa 80, in calo rispetto a ieri: durante la cena del Ramadan la Cri ha contato 110 persone mentre nel centro di Ventimiglia le presenze sono circa 250.

PRINCIPESSA CAROLINA PER I BAMBINI - Anche l'associazione 'Amade' presieduta dalla principessa Carolina di Monaco scende in campo per i piccoli migranti che si trovano tra la scogliera di Ponte San Ludovico ed il centro temporaneo di assistenza allestito alla stazione ferroviaria di Ventimiglia.

Secondo quanto appreso dalla Croce Rossa Italiana l'associazione sta inviando a Ponte San Ludovico materiale per bambini e psicologi infantili che possano assistere i piccoli migranti senza genitori.

L'INVENZIONE - Nel dramma umanitario di questi giorni, c'è spazio anche per qualche squarcio di luce. Come nel caso di Pasquale, un contadino di Dolceacqua con la passione per l'elettronica e la meccanica che ha inventato un caricabatterie ad energia solare per ricaricare i cellulari - ma anche eventuali computer - dei migranti, permettendogli di comunicare con i propri cari.