
IL MAL DI PANCIA DEI SINDACI - Attualmente il Consiglio di Amministrazione conta tre membri (oltre al Presidente Garavini, ci sono Massimiliano Curletto e Alessandro Vespa), ma si potrebbe arrivare a 5. La soluzione dell’amministratore unico non sarebbe particolarmente gradita ai sindaci del centro destra (Lerici, Porto Venere, Ameglia, Beverino), che vorrebbero avere un membro della loro area all’interno del CDA.
LE REGOLE - Da segnalare che, in base alle norme recentemente entrate in vigore, a fronte di un Consiglio di Amministrazione di 3 membri, sarebbe autonomatico l’obbligo di almeno una rappresentanza femminile.
SPINE - Tra le spine che il CDA dovrà affrontare, oltre al processo di risanamento avviato da Garavini (il bilancio del 2014 si chiude in utile, anche grazie alla cessione di alcuni rami di azienda), ci sono quelle legate allo smaltimento della spazzatura: Acam spera in una deroga per l’autorizzazione ambientale legata all’impianto per la produzione di combustibile da rifiuti di Saliceti, altrimenti il rischio è nuovamente quello di dover portare i rifiuti fuori provincia, c’è poi da rendere più efficiente il servizio di raccolta differenziata porta a porta che presenta lacune nel comune capoluogo e che non è stato ancora avviato in molti comuni della Provincia.
C’è poi da capire come sarà inserito lo stesso impianto di Saliceti nel quadro del piano dei rifiuti regionale, approvato in ultima istanza dalla giunta uscente, che sarà presto sulle spalle del governatore Toti.
IL COMMENTO
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