
Renziani da una parte, l'ala anti-paitiana dall'altra. Il portone in via Maragliano si è aperto davanti a Guerini mostrando ancora una volta l'incomunicabilità tra i due clan. Il vice segretario nazionale sta cercando di rimettere insieme i cocci. L'obiettivo è quello di trovare un nome ampiamente condiviso per il dopo Lunardon.
In Liguria difficilmente sarà reperibile una figura di garanzia. Guerini ha toccato con mano che non esiste una figura in grado di superare il cerchio magico delle due fazioni in campo. Una faida interna che porterà Lorenzo Guerini di nuovo a Genova in occasione dell'assemblea regionale rinviata a lunedì prossimo.
Sarà l'occasione per comunicare il nome del commissario. Un nome che sempre più concretamente potrebbe essere quello di un 'foresto'. Guerini ha incontrato in via Maragliano prima la delegazione vicina a Lunardon-Terrile, poi quella prossima alla linea di Renzi. Tra loro il sindaco di Savona Federico Berruti, il segretario spezzino Juri Michelucci e vari consiglieri regionali. Un confronto di due ore che ha consegnato alle valutazioni di Guerini un partito diviso.
IL COMMENTO
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