E' salvo il progetto pilota della Regione Liguria "Codice d'Argento" per l'assistenza domiciliare gratuita agli anziani dimessi dall'ospedale San Martino di Genova, dopo che la precedente giunta regionale aveva deciso di non prorogare il servizio.
Il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha firmato nel pomeriggio il suo primo decreto d'urgenza e riguarda proprio il "Codice d'Argento" (oltre 1300 gli anziani assistiti finora): una volta usciti dall'ospedale, dal prossimo mese, nel cuore dell'estate, non avrebbero più avuto garantita l'assistenza delle badanti.
"Poniamo così rimedio a una grave inadempienza che avrebbe potuto arrecare pesanti disagi alle famiglie genovesi economicamente più fragili", dichiara Toti. "Risolviamo una inefficienza della passata amministrazione che non aveva avuto la volontà politica di prorogare, neppure per pochi mesi, il servizio in modo da consentire al nuovo esecutivo di intervenire con una delibera di giunta". L'urgenza del decreto è giustificata dallo scadere dei termini del progetto che, senza questa soluzione tempestiva avrebbe comportato l'interruzione del sostegno il prossimo 31 luglio.
Le risorse finanziare sono state messe a disposizione dal comparto sociale regionale, mentre all'avvio del progetto era stata la Sanità a farsene carico. "Il rischio dello stop era dovuto proprio al contrasto tra gli assessorati alla Sanità e alle Politiche Sociali, deleghe che, per evitare episodi analoghi, nella nuova giunta faranno riferimento a un unico assessore", spiega Toti.
Valore aggiunto del decreto è la ricomposizione del progetto Codice d'Argento con l'analogo progetto di dimissioni protette attivo su ben cinque ospedali della Liguria (Sanremo, San Paolo di Savona, Villa Scassi, Lavagna e La Spezia) già seguito e finanziato dal sociale attraverso i distretti sociosanitari. "In questo modo la Regione è riuscita, a tempo di record, a mettere a sistema due azioni finora gestite separatamente da sociale e sanitario. Questo rappresenta l'inizio di un percorso virtuoso nel campo dell'integrazione sociosanitaria".
Il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha firmato nel pomeriggio il suo primo decreto d'urgenza e riguarda proprio il "Codice d'Argento" (oltre 1300 gli anziani assistiti finora): una volta usciti dall'ospedale, dal prossimo mese, nel cuore dell'estate, non avrebbero più avuto garantita l'assistenza delle badanti.
"Poniamo così rimedio a una grave inadempienza che avrebbe potuto arrecare pesanti disagi alle famiglie genovesi economicamente più fragili", dichiara Toti. "Risolviamo una inefficienza della passata amministrazione che non aveva avuto la volontà politica di prorogare, neppure per pochi mesi, il servizio in modo da consentire al nuovo esecutivo di intervenire con una delibera di giunta". L'urgenza del decreto è giustificata dallo scadere dei termini del progetto che, senza questa soluzione tempestiva avrebbe comportato l'interruzione del sostegno il prossimo 31 luglio.
Le risorse finanziare sono state messe a disposizione dal comparto sociale regionale, mentre all'avvio del progetto era stata la Sanità a farsene carico. "Il rischio dello stop era dovuto proprio al contrasto tra gli assessorati alla Sanità e alle Politiche Sociali, deleghe che, per evitare episodi analoghi, nella nuova giunta faranno riferimento a un unico assessore", spiega Toti.
Valore aggiunto del decreto è la ricomposizione del progetto Codice d'Argento con l'analogo progetto di dimissioni protette attivo su ben cinque ospedali della Liguria (Sanremo, San Paolo di Savona, Villa Scassi, Lavagna e La Spezia) già seguito e finanziato dal sociale attraverso i distretti sociosanitari. "In questo modo la Regione è riuscita, a tempo di record, a mettere a sistema due azioni finora gestite separatamente da sociale e sanitario. Questo rappresenta l'inizio di un percorso virtuoso nel campo dell'integrazione sociosanitaria".
IL COMMENTO
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