cronaca

Migliorano le condizioni del barista vittima dell'aggressione
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Non risulta ancora formalmente indagato l'autista Amt alla guida dell'1 dove sabato scorso un uomo è stato massacrato perché ritenuto gay. Secondo le indagini condotte dai Carabinieri, l'uomo non è intervenuto né ha premuto il pulsante per allertare le forze dell'ordine.

Ipotizzati per lui i reati di omissione di soccorso e favoreggiamento. "Al mio cliente è stato notificato solo un verbale ed è stato sentito come persona informata sui fatti - spiega il legale - al rientro del PM valuteremo se presentarci spontaneamente o attendere che venga fissato l'interrogatorio, visto che finora le uniche informazioni sulle indagini le abbiamo ricevute dalla stampa".

Ferie forzate? "Le aveva richieste da oltre un mese", dice l'avvocato in risposta alle accuse comparse sui quotidiani. E aggiunge che la frase 'mio nonno mi ha insegnato a farmi i fatti miei', pronunciata dall'autista davanti ai Carabinieri, è stata "estrapolata dal contesto originario, come spiegheremo al magistrato".

Intanto migliorano le condizioni del 44enne aggredito. Il direttore sanitario del Galliera, Giuliano Lo Porto, conferma il miglioramento: "Questa settimana dovremmo sciogliere la prognosi e inviarlo in una struttura per la riabilitazione. Siamo in contatto con diversi centri specializzati per traumatizzati, sia in Liguria sia fuori". Il barista, che fino a una settimana fa si alimentava con un sondino, ora sarebbe in grado di parlare e mangiare. Appena sciolta la prognosi gli investigatori potranno ascoltarlo.