Non sono bastati il parere positivo della Commissione Lavori pubblici del Senato, quello del presidente di ENAC né l'appoggio del Viceministro Nencini: oggi il Consiglio dei Ministri ha detto "no" all'inserimento dell'Aeroporto di Genova tra gli scali strategici nazionali, lasciandolo nella fascia di quelli "di interesse nazionale" all'interno dello schema di decreto redatto dal Ministero.
"L'ennesimo schiaffo per Genova", commenta il senatore genovese Maurizio Rossi, di Liguria Civica, che nei mesi scorsi aveva dato vita a una battaglia affinché l'esecutivo promuovesse lo scalo genovese inserendolo nella fascia più alta prevista dal Piano aeroporti del Ministero dei Trasporti.
Una battaglia promossa Commissione Lavori pubblici del Senato, portata avanti raccogliendo un numero crescente di pareri favorevoli. Dal capogruppo Pd Filippi a quello di Forza Italia Gibiino, fino agli esponenti di Sel e Lega nord, in molti avevano appoggiato l'iniziativa, fondata innanzitutto sul ruolo del nodo logistico-portuale genovese. Anche il viceministro Nencini si era schierato, dichiarando che in caso di parere favorevole della Commissione avrebbe sostenuto l'accoglimento da parte del Governo. Il parere favorevole era arrivato lo scorso 22 luglio. E invece l'esecutivo ha mantenuto il parere originale.
"Ne resto molto stupito perché innanzitutto in Commissione tutti i partiti, a partire dal Pd fino a Sel, lega Norde Forza Italia, si erano espressi favorevolmente - commenta Maurizio Rossi - Non solo: il presidente Riggio rispondendo a una mia domanda aveva detto che essendo Genova porto Core avesse tutti i diritti di rientrare tra gli aeroporti strategici".
"Semmai non ne ha una motivazione Torino, che peraltro nella prima versione del documento non c'era, ma le pressioni di Chiamaprino e Fassino sono state molto più rilevanti di quelle fatte all'epoca da Doria e Burlando, che evidentemente contano meno dei loro colleghi piemontesi", continua Rossi.
"Il riconoscimento era dovuto. In Consiglio dei ministri non era presente il ministro Delrio - continua il senatore genovese - So che il ministro Pinotti si è battuto per far riconoscere lo scalo genovese come strategico, ma alla fine il Governo ha detto "no". Toti, che è appena arrivato, si è dato da fare per risolvere la situazione, so che ha parlato anche con il ministro Delrio. Non conosco le ragioni di questo ennesimo schiaffo per Genova. Il viceministro Nencini mi aveva detto che in caso di parere positivo della Commissione, questo parere sarebbe stato accolto dal governo. Così non è stato".
"Ora pensiamo alla prossima battaglia, molto importante, che è quella del prolungamento della concessione dell'aeroporto di Genova. E' un prolungamento dovuto affinché ci siano i tempi per effettuare gli investimenti", conclude il senatore ligure.
LE REAZIONI - “Abbiamo appreso durante una riunione con la Camera di Commercio di Genova la decisione del Governo di non inserire l’aeroporto del capoluogo ligure tra gli scali strategici, come era stato richiesto e raccomandato dallo stesso Parlamento, dall’Enac e dalle Autorità locali, Regione inclusa. Una decisione a dir poco sorprendente che sembra rispondere più a criteri politici che di natura logistico-strategica”.
Sono queste le prime dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti congiuntamente con il presidente della Camera di Commercio di Genova Paolo Odone. “La decisione del Governo – hanno dichiarato Toti e Odone – stupisce ancora di più alla luce dell’inserimento degli altri aeroporti nazionali tra gli scali strategici”.
“A questo punto – continua Toti - diventa ancora più importante che il Governo si attivi al più presto per l’allungamento della concessione aeroportuale, come da me già richiesto al Ministro Delrio, per procedere contestualmente al rilancio della struttura che a dispetto della decisione dell’esecutivo resta strategica per la città di Genova e la Regione Liguria”.
"In merito all'approvazione del Piano aeroporti da parte del Consiglio dei ministri, l'Aeroporto di Genova esprime delusione per la decisione di non accogliere l'indicazione della Commissione Lavori pubblici del Senato, che nel suo parere aveva suggerito di inserire il Cristoforo Colombo tra gli scali di interesse nazionale strategico".
E' quanto si legge in un comunicato dello scalo genovese nel qual si sottolinea che "quella della Commissione 8° era peraltro una decisione in linea con il parere espresso dal presidente di Enac, Vito Riggio, che nella sua audizione aveva ricordato come nella prima bozza del decreto l'Aeroporto di Genova fosse stato inserito tra gli scali strategici". "La Società di gestione prende atto di tale decisione e si impegna a proseguire il suo lavoro finalizzato allo sviluppo dello scalo e all'ammodernamento delle sue infrastrutture - afferma il presidente dell'Aeroporto, Marco Arato - In tal senso si ricorda la recente approvazione da parte di Enac del Contratto di programma 2016-2019, che prevede investimento su aerostazione e servizi aeroportuali, in completo autofinanziamento, per 12 milioni 650mila euro.
Già per quest'anno è stato previsto un investimento di 1 milione 150mila euro aggiuntivi, principalmente destinato all'ammodernamento del terminal.
Proseguirà anche il lavoro di collaborazione con l'Europa, che ha da tempo inserito lo scalo nell'elenco degli aeroporti "core" e che attraverso l'agenzia TEN-T sta cofinanziando lo studio del collegamento diretto aeroporto-ferrovia, il cui progetto definitivo sarà presentato entro fine 2015".
porti e logistica
Il Governo dice "no" al Colombo: l'aeroporto non diventa strategico
Rossi: "Ennesimo schiaffo per Genova"
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