cronaca

E si spara ai cinghiali in zone consentite
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Apre domenica 20 settembre in Liguria la caccia al cinghiale nelle zone consentite. Si chiuderà il prossimo 20 dicembre, se saranno raggiunte le quote di abbattimento dei contingenti. La decisione è stata presa oggi dalla giunta regionale su proposta dell'assessore regionale all'Agricoltura e alla Caccia Stefano Mai per "venire incontro alle istanze del territorio, alle richieste del mondo agricolo pesantemente interessato dalla presenza di ungulati e per limitare i pericoli per la pubblica incolumità legati alla forte presenza di ungulati".

"Associazioni del mondo agricolo e coltivatori - ha spiegato l'assessore Mai - ci hanno fatto molteplici segnalazioni di danni alle culture procurati dall'attività particolarmente intensa dei cinghiali, il cui proliferare sta creando una situazione di pericolosità per gli automobilisti e per la popolazione in generale".

"In questa stagione di vendemmia - aggiunge l'assessore - si è acutizzato il problema di una sempre più pericolosa invasione da parte dei cinghiali delle colture vitivinicole, anche di pregio, per l'appetibilità rappresentata come cibo dall'uva in fase di maturazione. Anticipare di 4 giorni da calendario l'avvio della stagione venatoria era l'unica misura attuabile nell'immediato per fronteggiare l'emergenza, tutelare le imprese agricole e vitivinicole e, non da ultimo, la sicurezza delle persone".

I contingenti di abbattimento proposti durante la prima Commissione tecnica faunistico venatoria che si è tenuta ad agosto sono: 8.136 capi nella provincia di Savona, 8.500 in quella di Genova (di cui 4.200 nell'Ambito territoriale di caccia Ge 1 e 4.300 nell'Atc Ge 2), 4.500 in quella di Imperia (di cui 3.500 nell'Atc e 1.000 nel comprensorio alpino), 3.500 nella provincia della Spezia. 

LA NOVITA' - La recente introduzione dell'articolo 21 della legge Europea proibisce la cattura di uccelli da utilizzare come 'richiami vivi' con i mezzi vietati dalla Direttiva Uccelli, tra cui reti, trappole e vischio. Non mancano tuttavia le criticità, come fanno notare le associazioni ambientaliste che denunciano l'assenza di piani di gestione e ricordano le procedure d'infrazione Ue.