IL FATTO - Una violenza nelle notte, durante una festa dei No Borders al valico di confine di Ponte San Ludovico a Ventimiglia. L'episodio risalirebbe a circa un mese fa. Vittima dell'aggressione una donna lomabarda di 30 anni, che sarebbe stata violentata da un senegalese di 30 anni. La violenza, stando alle prime indiscrezioni, sarebbe durata oltre un'ora, ma le urla della ragazza non sarebbe state sentite a causa del rumore della festa.
La donna- accampata da più di 40 giorni nella pineta per dare sostegno ai profughi che tentano di superare il confine - sarebbe stata convinta da alcuni No Borders a non denunciare l'accaduto per non gettare ombre sulla battaglia che stanno portando avanti. I No Borders avrebbero poi provveduto ad allontanare il ragazzo senegalese. Si sarebbe infine rivolta alle forze dell'ordine sotto consiglio di un cittadino di Ventimiglia. Le forze dell'ordine stanno ora indagando sull'accaduto, anche se la ricostruzione dei fatti è resa particolarmente difficile dai tanti giorni trascorsi.
DICHIARAZIONI IOCULANO - La vicenda rende ancora più esplosiva la situazione relativa alla presenza dei No Borders al confine di Ponte San Ludovico. Soltanto poche ore fa, Enrico Ioculano, sindaco di Ventimiglia, aveva chiuso le porte a ogni tipo di dialogo con gli attivisti del presidio. Posizione ribadita nel corso di "Cinque", ta trasmissione del giovedì sera di primocanale. "A Ventimiglia ora l'emergenza non è quella dei migranti al confine, ma gli attivisti che manifestano nell'illegalità. La città non merita tutto questo", ha detto Ioculano, spiegando perchè ha rifiutato l'appello del vescovo al dialogo: "Io e Monsignor Suetta abbiamo mission diverse".
IL COMMENTO
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità