cronaca

Gli incontri organizzati erano solo delle messe in scena
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Accusate di associazione a delinquere, finalizzata alle truffe, cinque persone facenti parte dell'associazione Airone di Albenga, in provincia di Savona, chiusa da tempo ma ugualmente attiva nel campo delle adozioni internazionali tra Italia e Khirghizistan.

Nei guai sono finiti Silvia La Scala, 69 anni, presidente della Onlus, la sua vice, Orietta Maini, 56 anni e i collaboratori dell'associazione Inna Troukhan, 47 anni, Alexander Angelidi, di 52 anni, e Venera Zakirova, 48 anni, gli ultimi due di nazionalità kirghisa.

I cinque indagati sono accusati di avere truffato 21 coppie, due delle quali di origine pisana, che avevano versato all'associazione oltre 10 mila euro per ciascuna pratica adottiva mai andata a buon fine.

La procura ligure ha contestato agli indagati anche l'aggravante della "minorata difesa" delle persone offese perché avrebbero approfittato del loro forte desiderio di genitorialità e del reato "transnazionale".

Secondo gli inquirenti, infatti, i vertici di Airone, associazione per un periodo accreditata presso la Commissione adozione internazionali del governo italiano, promettevano alle coppie truffate adozioni internazionali più rapide in Kirghizistan rispetto ad altri Paesi stranieri, ma ben presto le coppie si sono trovate a fare i conti con varie difficoltà.

Una delle coppie pisane, ad esempio, al momento di incontrare il bambino "assegnatole" ha scoperto che il minore non aveva lo stato di adottabilità, caso peraltro non isolato.

L'ipotesi accusatoria è che gli incontri organizzati da Airone tra le coppie italiane con fantomatici giudici locali fossero solo delle messe in scena per nascondere il fatto che gli iter per le adozioni non progredivano.