
Sono due fratelli di 57 e 48 anni che coniavano in un appartamento di Oregina. Ieri un fruttivendolo del Mercato Orientale che da uno dei due, per la seconda volta, aveva ricevuto una moneta da 2 euro fasulla lo ha seguito e avvertito il 113 che lo ha arrestato insieme al fratello.
Nella loro casa trovato tutto il materiale per il conio. Ai poliziotti hanno detto: "Così abbiamo guadagnato un milione".
"Era da un anno che quel cliente mi rifilava monete da due euro fasulle. Una volta l'ho anche ripreso con il cellulare, ma non è servito per incastrarlo, così stavolta ho fatto finta di niente e dopo aver telefonato al 113, l'ho seguito sino a bordo del bus su cui è salito in piazza Corvetto e l'ho fatto arrestare".
A parlare, chiedendo l'anonimato, è il commerciante del Mercato Orientale di via XX Settembre che ieri ha permesso ai poliziotti delle volanti di scoprire una zecca clandestina che coniava monete da uno e due euro e stampava biglietti dei bus Amt e certificati medici. In manette due fratelli, Aurelio e Alessandro Ielich, 57 e 48 anni, genovesi, residenti nella casa trasformata in stamperia, in via Maculano 13, nel quartiere di Oregina. Nell'abitazione c'era anche una sorella degli arrestati, disabile totale, e per questo affidata ai servizi sociali e ricoverata in ospedale.
Nella zecca clandestina rinvenuti torni, frese, clichè per stampare le monete, biglietti Amt e certificati medici falsi. Nel sottotetto anche 40 litri di acidi potenzialmente tossici e infiammabili, usati per coniare le monete e affidati ad nucleo speciale dei vigili del fuoco. I due fratelli hanno ammesso che battevano moneta falsa da nove anni e di avere guadagnato oltre un milione di euro. Devono rispondere di possesso e fabbricazione di materiale falso, di strumentazione atta a falsificare e possesso di titoli di viaggio falsificati. (ANSA)
IL COMMENTO
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