
Restando sulla Fiera inevitabile il discorso sulle prospettive del Salone Nautico: “Da anni lavoriamo con Ucina. Genova in Blu è nata con noi – sottolinea Caviglia - Puntiamo sul fatto che il Salone possa tornare a crescere, ma tocca al mercato dare il suo giudizio. Noi vorremmo potenziare il Nautico viverlo per un anno intero. Se dovessimo esportarlo preferiremmo portarlo all’estero”. Poi l’aspetto del Blue Print: “Tutte queste idee bisogna capire con quale i temp si possano realizzare”.
Si torna ai problemi della Fiera: “Il Nautico dava marginalità economica, ora non lo fa più. E teneva in piedi i conti della Fiera di tutto l'anno. Tolto il Salone Nautico non c'è nessuna ricaduta sulla città, mi riferisco ad alberghi, ristorante, taxi. Inaccettabile avere un ente Fiera in cui si perde al botteghino e in cui nessuno guadagna”.
Si passa al Porto Antico: “Ci sono problemi per esempio su Ponte Parodi. Anche qui è questione di tempi di realizzazione sui progetti. Il nostro obiettivo è fare bonifica di Porto Antico e Fiera e fare un’unica società in modo da offrire migliori servizi con la razionalizzazione del personale. Non credo che una presidenza unificata possa avvantaggiare una parte piuttosto di un’altra”
E quindi che futuro avrà il Porto Antico? Caviglia è chiaro: “Un’area che è cresciuta tantissimo. Dal ’92 è un simbolo, Genova è la città dell’Acquario. Un’area che ha fatto diventare la nostra città non solo più come sito portuale. L’attarazione puo’ riguardare un territorio più ampio”. E si chiude con l’Aeroporto. “E’ una struttura di marketing territoriale. Abbiamo perso tanti congressi perché non abbiamo i collegamenti di altre città. Bisogna rinforzare lo scalo – prosegue Caviglia - e la soluzione non è solo nel metodo, ma anche nella spinta degi azionisti”.
Sull’aeroporto di Genova pesa la bocciatura del passaggio a scalo strategico nazionale da parte del Governo, battaglia portata avanti dal senatore Maurizio Rossi in Commissione Lavori pubblici che ha puntato alla promozione dell’Aeroporto. Quale strategia c’è dietro, viso che si parla di Aeroporti di Roma che possono entare?: “Il nostro aeroporto può crescere perché è in centro, ma i collegamenti non ci sono. C’era il desiderio di privatizzarlo e non è stato fatto. La sensazione è che si aspetti chissà cosa per fare diventare questo boccone ancora più ghiotto. Noi non ci stiamo e ricordiamo a tutti che la Camera di Commercio ha un diritto di prelazione".
IL COMMENTO
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