cronaca

Altri indagati restano in silenzio
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Due ore e mezza di interrogatorio dal pm Paola Marrali per Alberto Muraglia, il vigile videoregistrato mentre timbrava il cartellino del Comune di Sanremo in mutande. Assistito dall'avvocato Alessandro Moroni, che ha preferito non rilasciare dichiarazioni sul contenuto dell'interrogatorio, Muraglia ha fornito al magistrato la sua versione dei fatti.

Un secondo interrogatorio è fissato per giovedì prossimo, sempre a Palazzo di Giustizia. Muraglia, due giorni fa, era stato interrogato dal gip Massimiliano Botti. Anche in quella occasione non si era avvalso della facoltà di non rispondere come hanno fatto altri indagati stamani, ma aveva fornito la sua verità al giudice.

Interrogatorio anche per l'impiegato dell'ufficio notifiche Maurizio Bolla, che davanti al gip Ceccardi si è avvalso della facoltà di non rispondere. "Non sussistono le esigenze cautelari e forse queste misure sono eccessive - ha detto il suo legale Mauro Gradi -. Sono labili e oggettivamente superate. Le situazioni vanno valutate caso per caso e non si può fare di tutto di un'erba un fascio. Vogliamo avere un quadro più completo della situazione. Sicuramente il mio assistito. ha molte cose da dire e le diremo a tempo debito".

Ha risposto e chiarito la sua posizione davanti al gip invece l'addetto alle caldaie del Comune Roberto Siccardi: "Timbravo e uscivo perché svolgevo attività esterna al Comune". A lui contestano assenze per 42 ore per un danno allo Stato di 700 euro.

Intanto il pm Paola Marrali ha chiesto una proroga di sei mesi per poter concludere le indagini avviate due anni fa dalla guardia di finanza di Sanremo.