E’ la spiegazione che dà Gaudenzio Garavini, il presidente dell’azienda che gestisce lo smaltimento dei rifiuti alla Spezia, in risposta ai servizi di Primocanale sulle gravi situazioni di sporcizia a Mazzetta dove, nei pressi dei contenitori condominiali della differenziata (strabordanti di spazzatura) si trovano sacchetti aperti, rifiuti per strada e volatili che pasteggiano allegramente.
“Il caso di Mazzetta è reale – ammette Garavini – per esempio sabato c’è stato un disservizio (mancato ritiro della spazzatura) recuperato in parte nel pomeriggio e in parte stamattina, dopo 48 ore”.
“Credo però – aggiunge il presidente di Acam - che in questo ultimo anno le cose siano migliorate. Lo dicono i dati relativi alle segnalazioni e alle proteste, e quelli dell’azienda: il 95% del servizio viene fatto in modo puntuale”.
Le immagini che abbiamo proposto, tuttavia, rivelano che in alcune occasioni la situazione del degrado, con la spazzatura che si accumula in strada, è ancora molto critica. Garavini prova a dare una ulteriore spiegazione:
“Il problema è che si sommano nostri disservizi a comportamenti dei cittadini che fanno il turismo del rifiuto: dovrebbero fare il porta a porta, invece prendono il sacchetto dell’indifferenziata, lo portano in auto, e lo scaricano nel primo cassonetto che trovano in aree dove non c’è ancora il porta a porta. Oppure non vengono rispettati modi e tempi della raccolta”.
Sui disservizi dell’azienda, il presidente spiega che “Purtroppo è naturale, vista la nostra situazione, se una persona che deve effettuare il ritiro del materiale si ammala, il servizio non viene effettuato”.
Poi Garavini si lancia in un positivo auspicio: “Per Spezia il vero salto di qualità sarà il prossimo anno quando tutta la città sarà coperta dal servizio di raccolta differenziata porta a porta. Non potevamo, viste le difficoltà di Acam, che partire gradualmente, coprendo zona per zona”.
Il centro storico è l’ultima parte della città che sarà coinvolta nella raccolta porta a porta. Garavini non esclude modalità innovative che consentano di recuperare il materiale per zone, con utilizzo esclusivo dei contenitori riservati a più edifici. Cosa analoga potrebbe accadere con Lerici, altro comune che deve ancora passare alla differenziata spinta. “Stiamo ragionando con i due Comuni” conclude Garavini.
IL COMMENTO
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