
Le nuove Autorità avranno le stesse funzioni delle attuali con qualche aggiunta, a partire dal ruolo sempre più importante che dovranno giocare nel raccordo con sistemi logistici retroportuali e interportuali. Per quanto riguarda la natura giuridica, le Autorità di Sistema saranno enti pubblici non economici di rilevanza nazionale ad ordinamento speciale, dotati di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria, ma anche di autonomia organizzativa e regolamentare.
Nei porti oggi sede di Autorità portuale che non saranno sede delle nuove Autorità, com'è ad esempio il caso di Savona, dovrebbero essere istituite le direzioni di scalo portuale, uffici territoriali con compiti istruttori, i cui direttori sarebbero nominati dal presidente. E, a proposito del presidente, sarebbero confermate le voci di questi mesi: ci sarà una nomina diretta da parte del Ministero dei Trasporti, sentito il presidente di Regione. Resterebbero quindi esclusi i Comuni, che non avrebbero voce in capitolo. Nel caso dell'Autorità del Mar Ligure orientale (La Spezia e Marina di Carrara), servirà consultare entrambi i presidenti, Liguria e Toscana. Secondo le indiscrezioni, il mandato del presidente non durerebbe più 4 anni, bensì 3, e sarebbe rinnovabile una volta sola.
A quanto sta emergendo, la riforma dovrebbe occuparsi anche di dragaggi (con una normativa più in linea con i criteri europei e, dunque, più morbida di quella attuale) e di procedure amministrative e doganali (con l'istituzione di due sportelli unici, uno per le pratiche amministrative e l'altro per i controlli). Uffici che, stando sempre alle indiscrezioni, dovrebbero essere aperti 24 ore su 24.
IL COMMENTO
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