
Un’orchestra, però, deve avere anche solisti di valore e, tutto sommato, la Sampdoria, soprattutto da centrocampo in avanti, ha dei valori importanti.
Il problema è che, in un momento come questo, tutto si azzera, credito compreso e allora è bene che i primi a tirarsi fuori dalla difficile situazione che si è creata siano i giocatori.
Perché poi, al netto dei discorsi sulla società, in campo ci vanno loro. Una squadra, la Sampdoria, che può dare di più, anzi deve dare di più. Il simbolo, forse, di questo “vorrei ma non posso” è Luis Muriel: il colombiano è stato l’investimento più pesante degli ultimi anni, voluto espressamente da Mihajlovic per sostituire Gabbiadini ma che finora, ha dimostrato di non essere in grado di scrollarsi di dosso gli antichi difetti che ne avevano frenato l’esplosione a Udine. Potenzialmente è un fenomeno, spesso invece risulta inutile.
O si sveglia o la panchina, come già contro il Sassuolo rischia di essere il suo destino. Ma anche i difensori devono essere più grintosi: spesso svagati, impauriti, denunciano amnesie francamente incomprensibili . Che da gente di esperienza non è lecito attendersi. Problemi fisici a parte la più grossa delusione è fin qui Moisander: l’ex capitano dell’Ajax a volte sembra un corpo estraneo alla squadra ricordando Desmond Walker, difensore della nazionale inglese approdato alla Sampdoria nel 1992 e franato miseramente. E poi in mezzo con il mistero Fernando (non lo diciamo noi che sia un mistero, radio Bogliasco parla di un Montella che potrebbe accantonarlo a Roma) un Barreto grintoso ma che, per esempio, ha tirato una, forse due volte in porta in tutta la stagione e un Soriano che non riesce ad incidere con continuità malgrado la fiducia prima di Zenga, poi di Montella e perfino di Conte in Nazionale. Inutile parlare di Cassano, piedi sempre sopraffini ma mobilità pari quasi a zero, mentre chissà se un giorno capiremo il reale valore di Bonazzoli. Insomma, serve una svegliata generale perché, interventi necessari a parte, non si potrà, nel mercato di gennaio, mandare tutto a carte quarantotto e dunque, molti dei protagonisti attuali vestiranno la maglia blucerchiata fino a maggio. Più concentrazione, più determinazione e più senso di responsabilità, in campo e fuori: gli errori societari nella costruzione della squadra, nella scelta dell’allenatore con il quale cominciare una stagione così lunga e importante pesano, ovviamente, e tanto. Ma i primi a dover porre rimedio a questa situazione sono proprio i giocatori: la Sampdoria non può avere, per valori tecnici complessivi, solo due punti più del Frosinone.
Ma non basta esprimere a parole questi concetti, servono i fatti, sul campo. Il calendario non è dei più semplici: la Lazio in crisi, il Palermo per uno scontro diretto, il derby e la Juventus prima del giro di boa e del girone di ritorno che comincerà in trasferta con il Carpi. Di tempo, mercato a parte, ce n’è: ma è tutto il gruppo a doversi dare una mossa per far patire ai tifosi blucerchiati, le pene dell’inferno fino all’ultimo.
IL COMMENTO
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