L'auspicio di maggiore lavoro, di coesione sociale, un riferimento alle politiche del Governo e un'attacco all'Europa nichilista. C'è tutto questo nell'augurio che il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, ha formulato per la città di Genova in occasione del Santo Natale. "Siamo nell'anno della misericordia e quindi il riferimento a ciascuno di noi e su tanti disoccupati è l'augurio di fare l'esperienza della misericordia e che tutti quanti non si sentano soli", ha detto il cardinale e presidente della Cei nel tradizionale incontro con i giornalisti.
Il vescovo del capoluogo ligure ha voluto porre un accento particolare sui problemi occupazionali. "Penso inanzitutto ai giovani che non hanno lavoro e a quelli che lo hanno perso pur avendo famiglie e impegni da onorare - ha raccontato . La fila dei disoccupati o inoccupati è grande lo vediamo nelle nostre parrocchie nonostante qualche piccolo segnale di ripresa".
Poi un riferimento alla città e alla necessità di maggiore coesione sociale sopratutto sui temi occupazionali. "Genova merita di essere considerata anche a livello nazionale di più, non ha soltanto una storia, ma la sua posizione strategica nel Mediterraneo ci fa ricordare la sua importanza oggettiva. Temo che la città ha ancora molto cammino da fare sul fronte dell'unità. Ma in generale nell'Italia vedo una grande fatica ad andare assieme concordi, deve fare ancora molta strada. Parlando con le singole persone c'è questo desiderio, ma va messo in pratica, rinunciare a piccoli interessi personali per l'interesse della città, soprattutto sul fronte del lavoro. Ho la grazia e l'onore di ricevere tutte le categorie, alcuni segnali di nuove occupazioni ci sono in alcune industrie, ma la preoccupazione è ancora grande", ha proseguito il presidente della Cei.
Dopo gli attentati di Parigi la paura dell'altro è tornata a farsi insistente, ma guai secondo Bagnasco a chiudersi in casa. "Non si può vivere nella paura degli altri, ciò non toglie che una certa paura esiste forse enfatizzata mediaticamente - ha dichiarato - I fatti di Francia sono sotto gli occhi di tutti, vicino a casa, esistono fatti di persecuzione di barbarie di pazzia lucida, dobbiamo resistere ad una paura che diventa permanente, che diventi un cupo compagno di viaggio. L'allerta delle forze dell'ordine è reale, esiste, la vigilanza è puntuale. Bisogna non rinchiudersi in casa, sarebbe una vittoria di questi barbari terroristi che non mirano a obiettivi simbolici, ma alla vita comune. Dobbiamo reagire compatti insieme proprio come nell'inizio del Giubileo. A Genova molta gente ha partecipato con serenità".
Poi l'attacco all'Europa nichilista. "Vorrei anche che l'Europa facesse un esame di coscienza sulla propria cultura che è nichilista e quando si semina il nulla nel cuore dei popoli può nascere di tutto anche la peggiore zizzania", ha sottolineato il vescovo di Genova. Bagnasco definisce 'ridicola' la problematica di chi sostiene che il presepe possa disturbare la suscettibilità di qualcuno mentre sui temi delle politiche economiche verso la famiglia il quadro è da approfondire.
"Dal punto di vista della situazione economica e lavorativa un dato è indicativo: nel 2014 le mense della nostra diocesi hanno distribuito 6 milioni pasti - ha sottolineato il vescovo di Genova - Mi manca il dato 2015, ma il segnale è preoccupante. Non sono solo persone extracomunitarie, ma moltissimi italiani che una volta erano abbienti e ora vanno nelle nostre mense con molta umiltà e anche un po' di vergogna interiore".
Poi l'affondo sulla politica nei giorni dell'approvazione a livello nazionale delle legge di Stabilità. "Mi chiedo quali siano i dati delle politiche familiari - ha concluso Bagnasco - Ho sentito di uno sgravio fiscale, ha un suo rilievo. Non so quanto sia stato l'investimento sulle politiche familiari dirette. Devono essere consistenti, semplici senza tanti arzigogoli ed efficaci subito, non fra due mesi".
Infine un riferimento alla possibile visita di papa Francesco nel 2016 a Genova. "Si terrà il congresso Eucaristico, è un evento nazionale, stiamo lavorando alacremente e speriamo che il Santo Padre possa venire, aspettiamo la sua decisione" ha concluso il cardinale Angelo Bagnasco.
cronaca
Bagnasco: "Europa nichilista, cultura che semina il nulla"
E sulle politiche economiche per la famiglia: "Servono interventi subito"
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