
"L'azienda ha intrapreso da un anno e mezzo una riorganizzazione di tutti i servizi, spostando urologia a Imperia e ortopedia a Sanremo", spiega a Primaconale Paolo Ferrero, sindacalista della UIl. "In questa ottica, l'azienda ha anche pensato di unificare il punto nascite su Sanremo, anche perché c'è una normativa che richiede che i punti nascite abbiano almeno un migliaio di nascite all'anno e unendo i due punti si otterrebbe questo obiettivo".
Imperia intanto è salita sulle barricate, sottolineando la presenza nella città capoluogo di sale operatorie rinnovate di recente che dovrebbero farla preferire a Sanremo. "A Imperia è vero che le sale operatorie sono state fatte nuove, ma potrebbero essere utilizzate per urologia, che in questo momento subisce una penalizzazione settimanale", aggiunge Ferrero. "Il problema più generale è che questa riadattazione ha impegnato molti soldi. Oramai, avendo avviato il processo, ulteriori modifiche al piano aziendale costituirebbero ulteriori impegni di spesa. Chiediamo che a livello politico si facciano delle decisioni a medio-lungo termine e nel frattempo si prosegua con la riorganizzazione aziendale".
Ma a Imperia sostengono di avere un numero di nascite maggiori. "Il numero è relativo. Sanremo e Imperia hanno una differenza di venti-trenta nascite", aggiunge il sindacalista della Uil. "C'è da considerare che se il punto nascite fosse anche aperto a Imperia, ci troveremmo con il bacino di Ventimiglia-Sanremo fortemente penalizzato".
IL COMMENTO
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