
L'anfora era regolarmente detenuta dalla moglie di Scajola, Maria Teresa Verda, che era stata autorizzata dalla Sovrintendenza. Archiviata anche la posizione del dirigente del Comune di Imperia, Giuseppe Enrico.
L'indagine nei loro confronti aveva preso le mosse da una più vasta inchiesta della Procura di Savona, battezzata 'Nemo 2', che riguardava il furto o la ricettazione di reperti archeologici, soprattutto anfore, che si pensava fossero stati sottratti dal sito archeologico della Gallinara.
A Scajola gli inquirenti giunsero attraverso una segnalazione durante l'inchiesta principale. La casa e l'ufficio di Scajola furono perquisiti, ma senza esito.
IL COMMENTO
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