
Ora la società avrà 75 giorni di tempo per trovare la migliore soluzione di ricollocamento dei dipendenti all'interno delle aziende partecipate dai soci: Comune, Città Metropolitana, Camera di Commercio, Regione Liguria - Filse. I debiti ammontano a circa 9-10 milioni (tra fornitori, mutui e altro), ai quali si aggiunge uno squilibrio economico relativo alla gestione ordinaria che porta a un disavanzo di circa 2 milioni l'anno. Nel 2015, peraltro, il bilancio della Fiera dovrebbe chiudere a -2,8 milioni.
Una parte dei lavoratori dovrebbe continuare l'attività fieristica probabilmente sotto la regia della Porto Antico, una parte dovrebbe andare in pensione, i 5 in distacco attendono la conferma, per le restanti posizioni i sindacati auspicano la soluzione delle partecipate.
Ad annunciarlo era stato Luca Maestripieri, segretario genovese Cisl, nel corso di un'intervista a Primocanale: "L'incapacità di confezionare un piano industriale credibile che ha determinato situazione sotto gli occhi di tutti. Dovremo affrontare la crisi, spero con un atteggiamento diverso da parte della politica, e mi riferisco ai soci di Fiera, che sono tutti pubblici. Dovranno presentare una proposta unitaria per attenuare il colpo. Già è stata aperta una procedura per la messa in mobilità dei dipendenti".
Il presidente Dello Strologo aveva già vagliato l'ipotesi di assorbire i lavoratori in esubero nelle partecipate del Comune di Genova. "Stiamo lavorando per individuare le soluzioni meno traumatiche e nel contempo vogliamo individuare un piano di ristrutturazione pensando a un rilancio della Fiera eventualmente con nuovi partner", aveva aggiunto. Nei prossimi 75 giorni i soci discuteranno le azioni da intraprendere.
IL COMMENTO
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