Politica

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Prima uscita pubblica con l'agente di scorta per l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei monsignor Angelo Bagnasco, che ha celebrato la messa di Pasqua all'istituto Giannina Gaslini, di cui è presidente, sotto l'occhio vigile della sua guardia del corpo. E nel pomeriggio in curia ha ricevuto la visita riservata del ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa. "Molto bene" ha risposto l'arcivescovo a chi gli chiedeva come si trovasse col suo nuovo "angelo custode" in carne ed ossa. Una presenza vigile e discreta quella del poliziotto in borghese (giacca blu e cravatta gialla), che, arrivato alla chiesa dell'ospedale pediatrico in auto con monsignor Bagnasco ed il fedele segretario don Stefano, ha seguito lo svolgersi della funzione religiosa in piedi, ad un lato dell'altare. Lievemente teso è apparso al suo arrivo l'arcivescovo, che stamani, per la prima volta dopo il ritrovamento della scritta comparsa sul portone della cattedrale di San Lorenzo "Bagnasco vergogna" e dopo la decisione del prefetto Giuseppe Romano di adottare una "misura tutoria" per salvaguardare la sua incolumità, si è trovato davanti ad una piccola folla di giornalisti, operatori tv e fotografi. Sul posto, prima dell'arrivo di monsignor Bagnasco, era giunta anche un'auto della polizia con due agenti in divisa, la dirigente di un commissariato, oltre a tre carabinieri ed il comandante regionale dell'Arma, il generale Alessandro Tornabene. Presenza delle forze dell'ordine che è stata comunque giustificata con motivi di "rappresentanza". Nella sua omelia l'arcivescovo ha parlato ai medici e agli operatori dell'istituto, esortandoli ad essere una famiglia per i bambini sofferenti ricoverati e, citando papa Luciani, ha ricordato che "Dio è padre e madre", invitando a dare l'affetto del padre e della madre "di cui tutti hanno bisogno ed in particolare i bambini che soffrono". Lontane sembrano insomma le dichiarazioni in cui Bagnasco, in un discorso sulla difesa dell'uomo e della famiglia naturale, aveva citato pedofilia e incesto, dichiarazioni che l'avevano fatto scivolare in un vortice di polemiche. E' invece ai bambini che l'arcivescovo ha rivolto la sua attenzione anche a fine messa, consegnando a quelli che si erano avvicinati all'altare per salutarlo una piccola colomba, il tradizionale dolce pasquale, e prendendo in braccio e coccolando un neonato. Dopo i saluti di rito l'alto prelato è tornato all'arcivescovado di piazza Matteotti, dove nel primo pomeriggio ha ricevuto la visita del ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa. L'ufficialità parla di un incontro "riservato, personale" e finanche "segreto", del quale proprio non si sarebbe dovuto nemmeno avere notizia. Voci di corridoio raccontano però che Bagnasco ha ricevuto il ministro nel suo studio, adiacente al salone episcopale, dove sono rimasti a colloquio per una quarantina di minuti. Dati i presupposti è chiaro che il contenuto della conversazione non è stato reso noto, ma di fronte all'ipotesi che Padoa Schioppa avesse voluto incontrare l'arcivescovo per portargli la solidarietà da parte del governo, dalla Curia si é fatto ufficiosamente sapere che l'appuntamento era fissato già da tempo, collegato con la visita del ministro in Regione, e non motivabile con episodi accaduti di recente. Sul fronte delle indagini,dopo le nuove scritte anticlericali apparse ieri a La Spezia, si batte, tra le altre, la pista dei "Novat" (che sta per "No Vaticano"), neonato movimento del "no" (dopo i "noglobal", i "nowar", e i "notav") che denuncia sul suo sito web "l'ingerenza Cattolica nelle cose dello Stato e la sudditanza della politica italiana, sia di destra che di sinistra". (Ansa)