
E' lo stesso segretario provinciale della Lega Nord Paolo Ripamonti a confermarlo ai nostri microfoni alla vigilia del direttivo provinciale del partito.
"E' vero i tempi cominciano ad essere stretti, sono convinto però che in questo momento si ritorni un po' a quella fase della scelta di cuore - dichiara Ripamonti - entro la fine di febbraio il nome comunque ci sarà".
E così rispunta quello di un candidato di bandiera come il capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale a Savona Massimo Arecco.
"Massimo Arecco è in questo momento per noi la vera alternativa a ciò che si cerca fuori dalle mura - dichiara il segretario provinciale della Lega Nord - Ha fatto molto bene il consigliere di opposizione, è una persona capace, un architetto, un professionista. Se c'è qualcosa di più ben venga, altrimenti Massimo Arecco può essere l'uomo giusto".
Ma la sensazione è che queste siano dichiarazioni di circostanza in attesa che il nome vero, quello di tutta la coalizione e non solo della Lega Nord venga fuori.
E' innegabile, il centrodestra in questo percorso si è bruciato per due volte prima con il salto della quaglia di Maricone e poi con il 'no grazie' dell'avvocato Ruffino. Ora così si muove con i piedi di piombo in attesa del nome moderato che metta d'accordo tutti da Forza Italia a Fratelli d'Italia.
"L'obiettivo da porci è proporre alla città un'opportunità vera di cambiamento - aggiunge Ripamonti - Noi siamo convinti che in questo momento possiamo e dobbiamo dare un'alternativa. Il fatto che il centrodestra sia più riflessivo non lo vedo come un momento di debolezza ma di riflessione. La questione Maricone ci lascia perplessi, è come quando in clima di guerra fredda le spie russe andavano in occidente a carpire segreti, mi sembra che il comportamento di Maricone non gli faccia buon pro".
Il centrodestra dunque prende ancora tempo e mostra segnali di debolezza in una corsa che si annuncia in salita.
IL COMMENTO
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