Ancora una domenica di opposti destini per le squadre genovesi. Il Genoa ferma la Fiorentina sullo 0-0 e si porta a casa un punto importante in chiave salvezza. La Samp a Bologna va sotto, rimonta e poi viene beffata nel finale: quarta sconfitta di fila. Segnale preoccupante per Montella, che non riesce a dare una svolta alla sua gestione.
QUI FERRARIS
Un altro punto, un altro passo verso la salvezza per il Genoa di Gasperini, che pareggia 0-0 contro la Fiorentina senza mai cedere ed esprimendo un gioco di buon livello.
Il pomeriggio di Marassi si apre con il ricordo di Vincenzo Spagnolo, ucciso ventun anni fa allo stadio da una coltellata e commemorato oggi alla presenza dei familiari. Gasperini parte con Perotti titolare (ma in serata dovrebbe già partire per Roma), in difesa torna Burdisso e Dzemaili occupa il centrocampo insieme a Rincon. Pronti, via, la partita è intensa fin dalle prime battute. Al 3' Ansaldi salva sulla linea. Ancora Ansaldi sforna cross al bacio, che però trovano sempre gli attaccanti in ritardo o i piedi dei difensori. Munoz e Burdisso gestiscono bene la difesa durante l'assalto viola. Nel finale del primo tempo Pavoletti tocca platealmente con la mano e si prende un giallo.
Ripresa, raffica di calci d'angolo per il Genoa sotto la Nord. Al 6' l'occasione più bella della partita: prima Suso centra il palo, poi, di fronte a Tatarusanu, Perotti in caduta tocca col petto verso Pavoletti, l'attaccante da pochi passi viene anticipato dal difensore. Tino Costa, ex genoano, debutta in maglia viola. Gasperini cambia le ali: via Perotti e Suso, dentro Cerci e Capel. Il Genoa perde qualche palla di troppo in difesa e la Fiorentina diventa pericolosa in contropiede. Al 41' il tecnico viola Sousa si fa espellere per aver tenuto in campo un pallone non ancora uscito. Nel finale la Fiorentina va all'arma bianca, il Grifone si chiude bene e arriva a fine gara senza subire gol.
Contro un avversario difficile, il Genoa continua la sua striscia positiva, la più lunga del campionato. Da quattro partite i rossoblù ottengono punti. Ora la salvezza sembra davvero vicina.
QUI DALL'ARA
La Sampdoria esce battuta per 3-2 a Bologna al termine di una gara in cui, a dire il vero, sembra che di partite ce ne siano state due.
Nel primo tempo i blucerchiati, con in campo Dodò, Ranocchia e Sala, sono stati letteralmente cancellati dai rossoblù. Troppo timida la squadra di Montella, fragile in difesa e a centrocampo, con Soriano spento e Muriel isolato e svogliato. Le reti sono state la quasi naturale conseguenza con, alla mezz'ora, il punteggio già sul 2-0 (e prima Destro aveva colpito un palo): prima segna Mounier che anticipa Moisander e batte un non impeccabile Viviano dopo che Donsah si è bevuto facilmente Correa e Dodò. Poi il 2-0 con Donsah che approfitta di un errore in uscita di Ranocchia e batte a rete senza problemi. La Sampdoria? Non pervenuta.
La ripresa è un'altra cosa. Montella toglie un impresentabile Barreto, inserisce l'importante Silvestre, mette su una difesa a 3, alza Sala e Dodò e i risultati si vedono. Correa e Muriel parlano la stessa lingua calcistica e si vede, e il colombiano con una gran giocata trova il gol che riapre la partita. Il Bologna vive, ora, nel terrore, ogni affondo blucerchiato e soprattutto ogni giocata di Correa tiene con il fiato sospeso il Dall'Ara e il gol del 2-2, alla fine, non può che essere suo, del "Tucu", che riprende una corta respinta di Mirante e la mette dentro. L'inerzia della partita sembra essere nelle mani della Sampdoria ma quando le cose girano storte è difficile che cambino in un battito di ciglia: calcio d'angolo per il Bologna, Alvarez colpisce in modo scomposto, per l'arbitro Fabbri tocca con il braccio ed il rigore che Destro trasforma per il gol del definitivo 3-2.
Quarta sconfitta consecutiva per la Sampdoria, settima con la gestione Montella e classifica che si fa sempre più precaria. Il buono che arriva da Bologna è il secondo tempo tutto cuore e anche qualità; il brutto è la prima frazione da galleria degli orrori. E ora l'ultimo giorno di mercato, aspettando Quagliarella e sperando che il tecnico riesca a trovare la quadra rapidamente senza dover ricorrere ad altri esperimenti.
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