
Grazie anche al supporto dell'Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon), è stato predisposto un volo umanitario ed il cordone di sicurezza a Beirut per il rimpatrio del bimbo. Durante il trasporto il bambino è stato assistito dall’equipe del Gaslini composta dal dottor Andrea Moscatelli, dal dottor Stefano Pezzato e dall'Infermiera Pediatrica Armanda Ferullo.
“Realizzare questo trasporto pediatrico delicatissimo dal Libano all’Italia con il proprio personale e senza per questo pregiudicare l’operatività di un reparto nevralgico per l’intero Gaslini è prova di un’eccellenza clinica e di un livello organizzativo efficiente e all’avanguardia, che pochi centri al mondo sono in grado di realizzare", dichiara con orogogio il presidente dell’Istituto Pietro Pongiglione. "L’ospedale è sempre più orientato e specializzato nell’offerta di prestazioni di altissima complessità: solo nel corso dell’ultimo anno il Gaslini ha gestito trasporti pediatrici analoghi, per trattamenti specialistici in Istituto, da importanti centri di Verona, Milano e Messina”.
Al fine della buona riuscita del trasporto, all'interno dell'aereo è stata allestita una vera e propria postazione di terapia intensiva, che ha consentito di mantenere il bambino in ventilazione meccanica, di garantire l'infusione continua di farmaci per il supporto emodinamico ed il monitoraggio di tutti i parametri vitali. Il volo sanitario è giunto a Beirut alle ore 21 del 1 febbraio ed è ripartito alle 00.30 del 2 febbraio, per giungere a Genova alle ore 04 circa dello stesso giorno. L’Aeroporto Cristoforo Colombo di Genova è rimasto eccezionalmente aperto per consentire l’arrivo del piccolo. Il bimbo è attualmente ricoverato presso il reparto di Rianimazione del Gaslini, ancora in prognosi riservata.
IL COMMENTO
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