cronaca

Perizia per valutare se i lavori di messa in sicurezza erano adeguati
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Nove persone, tra professionisti e impiegati nei comuni di Sarzana (Spezia) e Carrara sono indagate per l'alluvione che il 5 novembre 2014 fece tracimare il torrente Parmignola, corso d'acqua che segna il confine tra Liguria e Toscana. L'ipotesi di reato è disastro colposo.

L'obiettivo è stabilire le cause dell'esondazione che portò ingenti danni soprattutto nel vicino comune di Ortonovo. Quella notte furono sfollate circa una trentina di abitazioni nella zona di Luni Mare. La pm della Procura della Spezia, Tiziana Lottini, ha chiesto al giudice per le indagini preliminari l'autorizzazione a un incidente probatorio necessario alla redazione di una perizia tecnica.

La Guardia di Finanza ha acquisito nei giorni scorsi la documentazione relativa alla realizzazione delle opere di messa in sicurezza fatte prima della rottura degli argini del 2014. Nella perizia infatti dovrà essere valutato se i lavori eseguiti a partire dal 2001 siano stati realizzati e collaudati in modo adeguato. Tra gli indagati i responsabili della ditta che eseguì l'intervento, funzionari municipali, professionisti personale degli uffici tecnici e altre figure.

Il Parmignola è da anni al centro di una querelle che coinvolge i comuni di Sarzana, Ortonovo e Carrara. Peraltro l'argine 'toscano' risulta un metro e mezzo più alto di quello 'ligure', condizioni che non avrebbero garantito la sicurezza in caso di piena. Il comune di Sarzana lo scorso novembre si è costituito in giudizio per chiedere il risarcimento danni nei confronti di ditte e progettisti per difformità nell'esecuzione dei lavori di arginatura sul proprio territorio.