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Allo studio tecnologie capaci di intuire le intenzioni degli umani
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Ma quale telepatia? A leggerci nel pensiero, entro 10 anni, saranno i robot. Capaci di interpretare il linguaggio del corpo, sapranno anticipare le nostre mosse, riuscendo ad interagire in modo più sicuro e naturale con noi umani.

Uno scenario che ha anche un po' di genovese, perché a spiegarlo è Lorenzo Natale, ricercatore dell'Iit, tra i protagonisti di NIDays 2016, il forum tecnologico sulla progettazione grafica di sistemi organizzato da National Instruments. Tanto per capirci, il suo gruppo di ricerca è quello che ha sta sviluppando la vista e il tatto del famoso iCub, il robot-bambino dell'Istituto Italiano di Tecnologia, che ha sede a Genova.

''Il nostro obiettivo – spiega Natale – è quello di sviluppare robot sempre più adatti all'uso domestico, capaci di interagire in maniera sicura e naturale anche con bambini e anziani. I robot dovranno intuire in anticipo i nostri movimenti e le nostre intenzioni, in modo da aiutarci o semplicemente evitare di sbatterci contro: per questo stiamo sviluppando nuovi algoritmi che li aiutino ad interpretare il contesto in cui si muovono e il linguaggio del corpo delle persone che hanno davanti''.

Funzioni sempre più avanzate e umanizzate grazie anche a una nuova pelle hi-tech interamente ricoperta da sensori resistenti e flessibili, adatti a funzionare anche sulle giunzioni, come ad esempio i gomiti o le ginocchia. Un aspetto partcolarmente importante per bimbi e anziani, che non sempre saprebbero impartire comandi vocali chiari e precisi.

''Proveremo anche a instillare nei robot la consapevolezza dei propri limiti - aggiunge l'esperto - in modo che si fermino o si mettano in stand by quando il loro sistema percettivo è in difficoltà, ad esempio davanti ad una luce abbagliante che non permette di distinguere le sagome umane o gli oggetti''. Insomma, i tempi del mitico robottino Wall-E creato dalla Pixar potrebbero non essere così lontani.