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Gasperini contestato da parte della tifoseria, Perin lo porta sotto la Nord
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Per cominciare a togliersi dalla zona retrocessione al Ferraris serviva una vittoria da Genoa e il succsso da Grifo è arrivata con tanto di emozioni finali. Al Ferraris i rossoblù si impongono per 2-1 sull’Udinese e tornano al successo dopo oltre un mese (l’ultima vittoria era con il Palermo).

Gasperini contestato da una parte della Gradinata a sua volta fischiata dal resto del pubblico schiera il tridente Suso Matavz Cerci. Sulla destra agisce Rincon. La squadra gira, ma manca l’ultima zampata sottoporta e anche un pizzico di buonasorte come quando Cerci colpisce di sinistro a giro ma è il palo a dirgli di no. E così come nel consueto copione della legge del calcio arriva la beffa. Burdisso atterra Zapata, viene ammonito e sugli sviluppi della punizione l’iracheno Ali Adnan trafigge Perin. La rete e l’errore del portierone rossoblù gelano il Ferraris. Il Genoa ci prova ancora ma va negli spogliatoi sotto di una rete.

Nella ripresa dentro De Maio al posto di Munoz alle prese con i soliti problemi muscolari. E l’Udinese subito si rende pericoloso con Badu che sfiora il raddoppio friulano. Poi torna in cattedra il Genoa, ma sembra il solito assedio sterile. Ed ecco l’episodio che sblocca i rossoblù: Zapata salta scomposto nella sua area, tocca di mano, il rigore è solare e Cerci, alla seconda marcatura in due partite, non fallisce.

Il Grifone acquista fiducia, esce Suso per Tachtisidis, e arriva il vantaggio. De Maio prova una conclusione impossibile, il tiro è potente, l’onnipresente Karnezis respinge, ma come un falco Laxalt realizza il suo terzo gol stagionale. Nel finale brividi quando entra Totò Di Natale. Prima una conclusione debole, poi c’è Perin che si sdebita. C’è un rigore per l’Udinese per un’evidente trattenuta di Izzo su Therau. Di Natale dal dischetto non angola il pallone e il portierone rossoblù salva il risultato.

La partita finisce così e proprio Perin porta sotto la Nord quel Gasperini che qualcuno non digerisce più. È il segnale di una tregua. Il Genoa si deve salvare con tutto il gruppo unito, poi a fine stagione si faranno i conti.