cronaca

Prevista una riunione coi sindaci coinvolti, il Pd: "Invase le competenze"
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Dopo le recenti polemiche sul depuratore del Tigullio sollevate a Primocanale da Antonio Gozzi, la Regione convocherà una riunione con tutti i Comuni coinvolti dal progetto per rivedere le indicazioni date dall'Ato. Lo fa tramite un ordine del giorno che impegna direttamente il presidente Toti e la sua Giunta a procedere. 

Il documento è stato approvato con 16 i voti a favore (centrodestra), 9 contrari (Pd e Rete a Sinistra) e 6 astenuti (M5S) su 31 consiglieri presenti. Il consigliere Luca Garibaldi (Pd) ha obiettato che "la Regione Liguria non può invadere la competenza della Città metropolitana di Genova a cui spetta l'individuazione del sito dove costruire il depuratore".

Giampedrone gli risponde che "la Giunta fa una pianificazione che non indica e non esclude niente, dà solo l'indicazione di quali sono le necessità del territorio. È giusto che la Regione dia delle indicazioni tecniche preminenti, positive o negative, agli Ato. Il Piano di tutela delle acque è un organismo superiore agli Ato, che invece individuano i siti e curano la progettazione degli impianti. A noi spetta indicare le aree in cui realizzare gli impianti stessi. Ecco perchè non siamo mai intervenuti sulle diatribe politiche, ci atteniamo alla programmazione. E per questo cancelleremo ogni indicazione logistica. Anche quella di Lavagna che pur abbiamo ereditato dalla scorsa amministrazione"

"La Regione Liguria avrà un Piano di tutela delle Acque che dirà no al depuratore a Lavagna e no al depuratore a Chiavari. Solo il finale è scritto: andremo in infrazione europea", contrattacca Raffaella Paita, capogruppo Pd in Regione.

Soddisfatto, invece, il sindaco di Chiavari Roberto Levaggi: "Ringrazio i firmatari dell'ordine del giorno, da Matteo Rosso a tutti gli altri per averci sostenuto. Chiavari ha già un suo depuratore ed è giusto che chi è in infrazione lavori per trovare apposite aree per gli impianti di depurazione, che sono necessari ma vanno realizzati nei posti piu adeguati. Ringrazio i tanti sindaci del territorio che ci hanno appoggiato e gli oltre 4000 cittadini che con le loro firme hanno fatto sentire la propria voce e tutta la mia maggioranza, ma anche altri gruppi della minoranza del Consiglio Comunale di Chiavari con i quali abbiamo condotto, uniti, una battaglia importante".

LA VICENDAUn depuratore unico per tutto il Tigullio Orientale o due impianti distinti tra Entella e Petronio? La prima ipotesi è quella che l'Ato (Ambito Territoriale Ottimale) ha deciso a maggioranza lo scorso settembre, facendo infuriare il sindaco di Chiavari, Roberto Levaggi, visto che la struttura dovrebbe sorgere proprio nel suo Comune. Il progetto è quello di un impianto sulla colmata a mare in grado di raccogliere le acque reflue di entrambe le vallate. Tutti sulle barricate i sindaci del Tigullio, che avevano votato 'no', con l'eccezione di Sestri Levante, l'unico amministrato dal centrosinistra. In questo modo la città dei due mari porterebbe i propri liquami sulle sponde dell'Entella attraverso 12 km di tubature

Una vera e propria bufera che ha indotto il sindaco Levaggi a fare ricorso al Tar, e poi a dimettersi da assessore metropolitano. “Assurdo – ha detto il primo cittadino – che un comune con tre volte la superficie di Chiavari venga a scaricare qui”. Ma ancora più forte è stata la sua accusa che il depuratore comprensioriale nascesse da un patto di ferro tra Iren e il Pd, e non dalle valutazioni tecniche, che invece suggerivano la soluzione dei due impianti: uno per la valle dell'Entella, al servizio di Chiavari, Lavagna ed entroterra, e un altro per Sestri Levante coi comuni della Val Petronio.

Il progetto approvato, invece, fra trattamento delle acque e tubature, vale ben 60 milioni di euro e si scontra con le varie problematiche relative al dissesto idrogeologico. Da parte del sindaco metropolitano Doria, la risposta è stata perentoria: “Una decisione andava presa subito per non incappare in sanzioni europee”.

Decisione che, però, è in contrasto anche col Puc del Comune di Chiavari, che sulla colmata a mare prevedeva di stabilire aziende e strutture sportive. E allora ecco partire una battaglia di resistenza che è diventata trasversale, con l'unione del Movimento Cinque Stelle e un'iniziativa della maggioranza comunale che ha portato a raccogliere in pochi giorni migliaia di firme per il “no”.