cronaca

Secondo l'accusa i vertici del cda avevano creato appalti ad arte
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Pene inasprite in appello per l'ex presidente e l'ex direttore generale dell'istituto Brignole di Genova, Carlo Bindella e Lucesio Venturini, accusati insieme a nove persone di concorso in turbativa d'asta nell'ambito del filone sugli appalti dell'azienda per i servizi alla persona "Emanuele Brignole".

Il Brignole, ente partecipato dal Comune di Genova e dalla Regione, era finito nel mirino degli investigatori per l'affidamento e la gestione del servizio mense e per la gestione di due strutture della stessa azienda. Erano due le gare contestate. Secondo l'accusa, sostenuta dal pm Paola Calleri, i vertici del cda dell'ente avevano creato ad arte un appalto del valore di 8,7 milioni di euro per l'affidamento del servizio mense delle strutture gestite dall'Asp Emanuele Brignole per assegnarlo a due società.

I giudici della prima sezione del secondo grado hanno aumentato le condanne da nove mesi a un anno e tre mesi per Bindella, Venturini ma anche per Danilo Ravera, legale rappresentante del consorzio cooperativo Cress e Giovanna Maranzana, presidente del consiglio di una consorziata Cress. Aumentate da sei mesi a un anno le pene per Andrea Mozzati, consulente legale del Brignole, e da cinque mesi a un anno per Valerio Balzini, presidente del consorzio cooperativa Agorà. Confermata l'assoluzione per Maurizio Zucchini, consulente legale della consorziata Cress e Maurizio Bielli del consorzio Agorà.