cultura

Dall'Isis al petrolio le declinazioni della parola conflitto
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La crisi in tutte le sue declinazioni, la guerra sotto qualsiasi forma e il potere che ha le chiavi dell'una e dell'altra. Questo il filo conduttore del Festival di Limes che si terrà nel Palazzo Ducale di Genova dal 4 al 6 marzo 2016.

Viviamo in un periodo storico di grande instabilità geopolitica. Ma il caos nasconde disegni occulti, o è frutto 'soltanto' dei vuoti di potere creati dal crollo dell'impero sovietico e dal ridimensionamento del primato occidentale? Il terrorismo è un fenomeno transitorio o una realtà strutturale? Il Medio Oriente va verso nuovi equilibri o nuovi disastri? Che esiti avrà il nuovo confronto tra Usa, Russia e Cina? Quale l'impatto di tecnologia e demografia sulle dinamiche geostrategiche e sui conflitti in corso?

Tutte domande alle quali cercheranno di rispondere gli ospiti del festival arrivato alla sua terza edizione. Tra questi Romano Prodi, che aprirà la rassegna con un dialogo su 'La terza guerra mondiale' con Lucio Caracciolo e l'ambasciatore d'Italia in Iraq Marco Camelos che con la coordinatrice scientifica di Limes Margherita Paolini parlerà di 'Guerra al terrore: i fronti esterni'.

Anche la tecnologia ha un ruolo: Roberto Cingolani (Iit) dialogherà con il responsabile relazioni internazionali di Limes Fabrizio Maronta e con il professor Livi Bacci di Firenze su 'il pianeta stretto'. Sulla linea del fronte interno del terrorismo invece discuterà Emma Bonino con, tra gli altri, Pascal Gauchon, direttore della rivista Conflits.

Molti altri gli appuntamenti, dieci in tre giorni, per la rassegna che si chiuderà con la discussione su 'Occidente versus Russia'
alla quale sarà presente Ivan Timofeev, programme director del Consiglio russo per gli affari internazionali.