
In quattro partite da nerazzurro, l'italobrasiliano non ha ancora segnato ed è scivolato, proprio nella gara più importante in casa della Juventus, tra le riserve. A beneficiare del trasferimento, certo, sarà il suo conto bancario: ma finora sotto ogni altro profilo l'operazione pare fallimentare, tanto da pesare sul profilo di Mancini, che tanto aveva smaniato per averlo e che adesso sembra essersene già stufato, come accade in quei matrimoni fioriti da fidanzamenti lunghi, troppo lunghi, destinati ad appassire non appena celebrati.
In casa blucerchiata, il ritorno di Quagliarella già a segno due volte aiuta a rimarginare il malcontento per la partenza del Citadin, per un quadriennio il giocatore più amato dalla Sud. La cessione aveva originato discussioni, sia perché già tentata in estate, sia perché concretizzata in antitesi rispetto alle promesse presidenziali, sintetizzate nel solenne: "A gennaio non vendo nessuno, anzi compro".
Neppure i termini della contropartita, specie a fronte della proverbiale prodigalità interista, erano parsi entusiasmanti: una dozzina di milioni pagabili con dilazione biennale. La somma potrebbe in realtà rendersi disponibile in anticipo, mediante una semplice operazione di sconto bancario, ai fini del risanamento dei conti che in tutta evidenza ha ispirato la mossa di Corte Lambruschini.
Di certo, non sarà il caso di rinegoziarne i termini, come potrebbe provare a fare l'Inter, sul modello di quanto già attuato in merito al pagamento rateale esennale di Icardi, affare al quale potrebbero essersi intrecciate le pratiche relative ai vari Duncan, Rocca e Bonazzoli. Certo, dati i rapporti stabilmente preferenziali tra i due club, i nerazzurri saranno tentati dal funambolismo di pagare il già prenotato Soriano, in parte o in tutto, proprio con Eder. Una pazza idea davvero, almeno per ora.
IL COMMENTO
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