cronaca

Il tutto veniva nascosto in un caveau in centro
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La Guardia di finanza di Genova ha smantellato un'organizzazione multietnica che gestiva una filiera del falso in grado di realizzare merce contraffatta da smerciare nel mercato clandestino di Genova, nella Riviera ligure e del bresciano.

Indagate 21 persone e arrestato un ragazzo senegalese. Nell'indagine sono stati identificati anche alcuni italiani e cinesi residenti in Lombardia. Il caso ha permesso di scovare anche un laboratorio nel centro storico di Genova dove, in una sorta di 'caveau' venivano stoccati gli articoli contraffatti. All'interno del quale è stata trovata merce griffata fasulla del valore di svariate migliaia di euro.

L'indagine è stata avviata dai militari dei baschi verdi nel 2013 e si è conclusa nei giorni scorsi con gli avvisi di garanzia. Ogni indagato aveva un compito preciso: gli italiani erano i tornitori che creavano le minuterie in metallo, i cinesi clonavano griffe e etichette mentre i senegalesi erano i sarti che assemblavano marchi e merce e la distribuivano.

Sequestrati 5 laboratori e oltre 1,4 milioni di prodotti contraffatti, 8 ricamatrici professionali, 10 macchine da cucire, 33 cliché software, 2 supporti magnetici, 7 punzonatrici, una pressa, 1 postazione di lavoro 'sartoria' e 2 personal computer portatili. Gli indagati sono accusati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale (il reato che ha fatto finire il manette l'unico arrestato) e immigrazione clandestina, oltre all'accertamento di avvenuta vendita di circa 300 mila prodotti recanti marchi contraffatti.