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Colpo di scena in consiglio comunale a tre mesi dalle elezioni
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Doveva essere un normale consiglio comunale di metà marzo, in cui votare la norma che tra l'altro anticipa ad aprile la prima rata della Tari, la tassa dei rifiuti. E invece si è trasformato nell'ennesimo segnale di crisi di una maggioranza di centrosinistra che sta perdendo i pezzi. Un segnale pesante per il Pd e i suoi alleati a tre mesi dal voto di giugno.

E così l'odierno consiglio comunale di Savona è saltato tra la rabbia della Giunta e i ghigni dell'opposizione. Qualcuno ipotizza che dietro ci siano già i primi contrasti per le primarie fratricida, ma di fatto a far saltare il tavolo sono state assenze e rifiuti.

Al momento del voto in aula in consiglio comunale erano presenti infatti 33 consiglieri, un numero sufficiente per arrivare a votazione. Ma l'opposizione, contraria al provvedimento, come da previsioni non ha votato.Il quorum perché il voto fosse valido doveva essere 17, ma a votare sono stati soltanto in 16 . E così la seduta è saltata.

Oltre a lei tra le fila della maggioranza sono mancati a vario titolo i voti di Pesce, Aschiero, Lavagna, Vignola, Bagozzi e Acquilino. L'assessore al Bilancio Luca Martino che aveva portato la pratica in consiglio si è scagliato contro il Movimento Cinque Stelle accusandolo di irresponsabilità istituzionale.

Secca la replica della capogruppo del Movimento Cinque Stelle Milena Debenedetti. "La maggioranza ha per costituzione i numeri per fare approvare le pratiche - ha dichiarato Debenedetti - se vengono meno non credo assolutamente che la colpa sia da imputare all'opposizione".

Il capogruppo comunale del Pd Federico Larosa si è affrettato a liquidare il caso come un "incidente tecnico che non avrà ripercussioni mentre per il capogruppo di Forza Italia a palazzo Sisto Ileana Romagnoli "é l'ennesimo segnale di una maggioranza di centrosinistra che non è più in grado di governare la città".

La campagna elettorale è dunque già iniziata e il centrosinistra che ha governato Savona per dieci anni dà segnali di cedimento anche in consiglio comunale. E i grillini si fregano le mani.