
Si tratta di persone per la maggior parte di origine nordafricana, poco più che trentenni e qualche cinquantenne, ma ci sarebbero anche persone originarie dei paesi dell'Est di fede musulmana. "Non si tratta di grandi numeri - spiega una fonte qualificata - ma rappresentano lo spaccato di un fenomeno da tenere sotto controllo".
I gruppi sotto la lente degli investigatori sono quasi sempre strutturati alla stessa maniera: una sorta di capo (a volte predicatori) più anziani che riescono a "radunare" intorno a sé persone più giovani da "indottrinare" con idee più radicali.
A loro volta, i giovani esternano le proprie idee attraverso i social postando video e foto di scene di guerra, inneggiano alla jihad e osannano i mujaheddin. Le inchieste sono in mano al pool antiterrorismo di Genova con Digos e Ros.
IL COMMENTO
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