L'impressione di base è che Eto'o, pur uomo di mondo, si sia intestardito di brutto su una questione di principio. Per un campione che ha preso lo stipendio più alto della storia del calcio, 20 milioni dall'Anzhi, sono infatti pochi spiccioli le centinaia di migliaia di euro presumibilmente ballati nell'affare Olinga.
Non era forse il caso di convocare una conferenza stampa internazionale per annunciare un ricorso alla Fifa: il Pallone d'Oro africano – al pari del giovane connazionale e dell'Apollon Limassol, che rivendica il pagamento del cartellino – avrebbe potuto presentarsi direttamente alla corte federale, senza il clamoroso preavviso, teso a mettere in cattiva luce e quindi al muro la Sampdoria che, per parte sua, sostiene di aver agito in piena correttezza. A meno di un accordo preventivo, sarà quindi la giustizia sportiva a dividere torti e ragioni.
Di certo, non ci guadagna l'immagine della Sampdoria e dei suoi vertici, accusati dal campione africano di non aver rispettato impegni liberamente assunti. Aver accettato di includere Olinga nell'affare Eto'o, pur sapendo di non avere posti liberi da extracomunitario e ancor prima di raggiungere l'accordo economico con la società cipriota proprietaria, sarebbe indice di leggerezza e superficialità, che un “Così fan tutti” non allevia nella sostanza. Alla Sampdoria viene poi contestato di aver più volte tentato di rinegoziare accordi economici già messi nero su bianco: comportamento legittimo, ma non sempre destinato al successo né indice di eccessiva agiatezza.
Comunque vada a finire questa vicenda, non si indebolisce la sensazione che, rilevando due anni fa la Sampdoria (a condizioni prossime alla gratuità, più robusta dote di avviamento), Ferrero si sia messo in un'impresa al di fuori della sua portata. Solo un ingenuo può credere che per fare il presidente in serie A bastino intraprendenza, autostima, forza persuasiva, idee (più o meno buone) e simpatia; e Viperetta tutto può dirsi tranne ingenuo.
"Divertente" lo ha battezzato proprio Eto'o, ma a divertirsi qui sono sempre in meno. Specie i tifosi della Sampdoria, che avrebbero desiderato tornare sotto i riflettori per motivi diversi dalle pretese di un attempato campione che, a torto o ragione, batte cassa.
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Eto'o, Ferrero, il caso Olinga e l'immagine (malconcia) della Sampdoria
Vertici blucerchiati accusati di non aver rispettato i patti
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