cronaca

Il caso "Serenissima" approda in commissione welfare
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Appalti al ribasso, servizio di bassa qualità, diritti dei lavoratori e salari calpestati: il nuovo allarme dei sindacati genovesi riguarda il caso dell'azienda "Serenissima", vincitrice dell'appalto delle mense scolastiche grazie a un'offerta giudicata molto conveniente dal Comune. La questione è approdata in commissione Welfare, presieduta da Cristina Lodi (Pd). Presente anche l'assessore alle scuole Pino Boero. 

Si fa tutto al risparmio: l'azienda rifiuta di utilizzare alcuni centri di cottura esistenti, evitando così di riassumere 23 addetti. E questo comporta, secondo i sindacati, la violazione della clausola sociale dell'appalto. Inoltre, utilizzando centri di cottura propri e già in funzione, verrebbe meno all’impegno di mantenere la preparazione dei cibi delle mense scolastiche separata da ogni altra lavorazione. Un modo di operare che metterebbe a rischio la salute dei bambini, e in particolare i celiaci. 

La posizione di Serenissima sull’impiego dei lavoratori è del resto chiarita dalla lettera inviata agli addetti da assumere, con l’imposizione di firmare entro mercoledì 20 un contratto a tempo parziale al 50 per cento, pena la perdita di ogni diritto.

Boero ha comunicato che venerdì prossimo l’assessorato incontrerà l’azienda per chiarire questi aspetti e che "in assenza di risposte adeguate, il Comune si impegnerà anche sul piano legale per difendere i diritti dei lavoratori, la qualità del servizio e la sua continuità, valutando anche la possibilità di assegnare l’appalto al secondo classificato". L'assessore ha poi fatto sapere che chiederà di affidare i serivizi in appalto per 3 anni anziché per 15-18 mesi, come succede ora.